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Messina, il tavolo del centrodestra decide tra Croce e Germanà

Il totosindaco è come il calciomercato d’estate. Ci si sbizzarrisce nelle ipotesi più fantasiose, si accendono e si bruciano nomi nel volgere di pochi giorni, di qualche ora... E poi, spesso, si torna alle prime voci, alle prime indiscrezioni, o perché è solo un gioco delle parti o perché non ci sono altre alternative.
Il Centrodestra messinese era chiamato ieri sera a sciogliere i suoi nodi cruciali. Ma si è deciso di prendere ancora tempo, 48 ore, in attesa di un ulteriore “tavolo”, convocato per domani. Se si dovesse mettere una percentuale accanto ai nomi degli aspiranti sindaci della coalizione, sicuramente molto più del 50 per cento spetterebbe a Maurizio Croce, l’uomo sul quale si continua a puntare, con la “benedizione” di Musumeci.
Ci sarebbe anche Nino Germanà, il deputato della Lega che ieri ha, di fatto, confermato la propria disponibilità a scendere in campo, con il roboante proposito della lotta ai “potentati” (che, poi, sarebbe curioso sapere chi sono e chi ne ha fatto o ne fa parte...). «Se il tavolo messinese del Centrodestra dovesse convergere sul mio nome, mi impegnerò in prima persona mettendoci testa, cuore, anima e coraggio. Ad oggi leggiamo di candidati in campo manovrati da burattinai, o di potentati, più o meno noti, che provano a mettere, o in alcuni casi mantenere, le mani sulla città. Io garantisco che, se toccherà a me, la mia sarà una candidatura e una sindacatura in discontinuità con le logiche cui abbiamo già tristemente assistito e che hanno determinato l’impoverimento e l’arretramento della nostra città. Con me ritorna l’orgoglio messinese e ritorna la Politica del fare al servizio dei cittadini. Resteranno fuori da Palazzo Zanca interessi e manovre oscure. L’unico interesse sarà quello di Messina».

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