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Pranzo Miccichè-Genovese a Messina scuote FI: “Nessun cambio di casacca"

Il deputato regionale ha voluto fornire alcune precisazioni confermando l'incontro ma anche rispondendo al post del capogruppo Tommaso Calderone

Gianfranco Miccichè

Ha creato fermento, in casa Forza Italia, la notizia, pubblicata oggi su Gazzetta del Sud, del pranzo avvenuto tra Gianfranco Miccichè e la famiglia Genovese, a Messina. E a intervenire è proprio il deputato regionale Luigi Genovese, figlio dell’ex sindaco Francantonio. “Confermo l’indiscrezione - afferma -: lunedì scorso il presidente dell’Ars, Gianfranco Micciché, ha pranzato a casa mia. Abbiamo trascorso qualche ora insieme, un confronto voluto dall’amico Gianfranco per analizzare insieme lo scenario politico ad ogni livello, non di certo per discutere di seggi, cambi di casacca e di politica con la “p” minuscola. Non è la prima volta, non sarà l’ultima volta. A chi ha la memoria corta, mi preme ricordare che Gianfranco Micciché, nell’autunno del 2017, era sul palco in cui ho aperto la mia campagna elettorale per le Regionali. Sottolineo anche un altro aspetto: la mia uscita da Forza Italia, nel 2019, e la successiva creazione del gruppo parlamentare “Ora Sicilia”, hanno sancito l’interruzione di un percorso politico condiviso, ma non la fine di un rapporto personale che c’era, c’è e continuerà ad esserci. Ed è normale che sia così, perché nella mia visione, ed evidentemente in quella del presidente Micciché, le persone e il rispetto tra le persone hanno la priorità sulle bandiere di partito”.

Genovese va oltre e previene possibili polemiche in ambienti forzisti: “Apprendo sempre dall’articolo in questione - continua il parlamentare - che ci sarebbe una qualche associazione tra il pranzo di lunedì e il post, che francamente mi era sfuggito, pubblicato su Facebook da un deputato regionale (il capogruppo di Forza Italia all’Ars, Tommaso Calderone, ndc) che fa vaghi cenni a possibili “rientri”, “porte girevoli” e “tradimenti”. Beh, io ritengo che in quel post non ci sia alcun riferimento al sottoscritto e che questa sia un’interpretazione ai limiti della fantasia giornalistica. Voglio crederlo. Perché mi piace sempre volare alto. Eventualmente, stia tranquillo”.
Va precisato che non c’è alcuna fantasia politica: nessun accostamento tra il pranzo e il post di Calderone, ci siamo limitati a registrare un messaggio molto chiaro, seppur senza apparente destinatario, del rappresentante dei deputati azzurri a Sala d’Ercole, uno dei leader di Forza Italia a Messina.

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