- In che condizioni arriva il Pd a questa fase elettorale?
«Arriva preparato, rinnovato nell’organizzazione interna, sia a livello provinciale che a livello comunale. È un momento in cui c’è un’onda di risveglio, di rinnovato consenso per il Pd e per la linea politica impartita dal segretario Letta. Una linea moderata, che guarda al campo largo».
- Ecco, il campo largo. C’è chi lo caldeggia ancora più largo, ma Francesco Boccia, vostro responsabile Enti locali, ha frenato: niente centrodestra.
« Non tutte le realtà sono uguali, Messina ha le sue specificità, non è Palermo, così come la Sicilia non è l’Emilia Romagna. È giusto che ci siano delle regole di carattere generale, ma poi bisogna andare a vedere la soluzione migliore nei singoli territori. Ad oggi c’è un’alleanza consolidata all’interno nel centrosinistra, quindi un primo campo largo già esiste».
- Si riferisce al M5S.
«Al M5S, ad Articolo 1, a +Europa, i movimenti civici ed accorintiani. Un bacino che va tenuto unito e da qui si parte. Poi la specificità di Messina potrebbe anche portare oltre, per le caratteristiche della città e della prossima campagna elettorale. Da un lato c’è chi ha dimostrato di utilizzare Messina solo per i propri scopi personali. Dall’altro, invece, a noi interessa un’alleanza per Messina, che individui professionalità al servizio della città».
- Un profilo di questo tipo lo state cercando anche al di fuori dei partiti?
«Il Pd ha sicuramente al proprio interno personalità di alto profilo che possono ricoprire questo ruolo. E anche all’esterno, figure di carattere civico. Il punto è lavorare sulla progettualità, che è mancata. Basta guardare il programma di Cateno De Luca, quanto è diverso da ciò che poi è stato fatto e non è stato fatto. Il punto è che le tradizionali distinzioni tra centrodestra e centrosinistra sono ormai superate».
- Sono superate, ma intanto nel centrodestra, in Forza Italia nello specifico, un primo nome è stato fatto ed è quello di Matilde Siracusano. In un ipotetico campo allargato, potrebbe esserci condivisione sulla sua collega deputata?
«Se dovesse mai esserci un’alleanza, noi metteremo sul tavolo il nostri nomi. Ma prima vengono i progetto, i nomi vengono dopo. È necessaria una visione che non deve durare una stagione, utile solo a portare ad altre candidature come sta accadendo in questi giorni. Serve un sindaco che possa e voglia ricoprire questo ruolo per dieci anni, serve stabilità. Invece abbiamo avuto un sindaco votato da una minoranza che ha sfruttato il suo ruolo per poi abbandonare la città».
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