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Messina, sciolti due pesantissimi nodi debitori

L’Amministrazione comunale ieri ha chiuso il capitolo relativo all’Ato3 e trovato l’accordo transattivo con la ditta Schipani. Un risparmio calcolato in 55 milioni. E così si salverebbe anche il Piano di riequilibrio

Cateno De Luca

Un capitolo chiuso, un accordo trovato in extremis, un abbattimento della situazione debitoria pari a circa 55 milioni di euro, e le osservazioni pronte per essere trasmesse, oggi stesso, alla sezione siciliana della Corte dei Conti, in replica ai rilievi critici mossi dalla magistratura contabile riguardo al Piano di riequilibrio economico-finanziario pluriennale. Si è chiusa in nottata la maratona del sindaco De Luca e dei massimi vertici dirigenziali di Palazzo Zanca che, da giorni, erano riuniti per giocarsi tutte le carte a disposizione, con l’obiettivo di vincere la delicatissima partita che si terrà il prossimo 8 febbraio a Palermo e dalla quale dipendono le sorti del Comune di Messina. Ci sono le condizioni, secondo il sindaco De Luca e la sua Amministrazione, per dimostrare la credibilità di quel Piano di riequilibrio rimodulato alla fine del 2018 e per scongiurare l’incubo del dissesto finanziario che, in questi tre anni e mezzo, sembrava essersi allontanato ma che, in realtà, non si è mai dissolto del tutto. Gli accordi stipulati ieri sera si riferiscono alle due matasse più ingarbugliate, che si trascinano da decenni: quella relativa all’Ato3 e l’altra che si riferisce ai rapporti tra Comune e ditta Schipani.

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