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L’ira del sindaco De Luca: "A Messina logiche mafiose su risanamento e rifiuti"

De Luca all’attacco sul fronte delle baraccopoli: «Con noi si è interrotto il meccanismo clientelare». E polemizza con Gioveni

Rifiuti e risanamento, ci va giù duro il sindaco De Luca. «La città è ancora sporca? Certo, non è pulita come vorremmo, abbiamo fatto sforzi sovrumani per potenziare la raccolta differenziata e arrivare a cifre che a Palermo e a Catania si sognano. Ma non mi accontento, so bene che ci sono zone della città che non versano in condizioni ottimali, conosco i problemi dello spazzamento. Ma so anche che ci sono quartieri dove l’inciviltà assume toni di mafiosità e lo dico senza tema di smentita». Il sindaco, nella sua diretta mattutina, sferra un attacco durissimo e cita un caso emblematico: quello dell’Isolato 13 a Giostra. «Non vi consentirò di imporre la vostra legge mafiosa», dichiara riferendosi al vergognoso malcostume di interi condomini che continuano a “sfregiare” pezzi di territorio, scaraventando l’immondizia in piazze, strade, perfino dentro case e baracche abbandonate, in barba a ogni regola di decoro e di sicurezza igienico-sanitaria. Ma anche sul fronte del Risanamento De Luca alza i toni: «Qualcuno non ha ancora capito chi siamo noi. Con me si è interrotto il meccanismo perverso della famiglia che esce dalla baracca e che ne fa entrare un’altra. Da due mesi i poteri speciali sono passati al prefetto di Messina nella sua veste di commissario governativo, ma il Comune e Arisme stanno continuando ad agire e a mettersi a disposizione per il bene della città. Domani avvieremo un’altra importante operazione di demolizione delle baracche, all’Annunziata, e stiamo espletando la gara d’appalto per l’eliminazione delle baraccopoli di Fondo Fucile. Mi dicono di alcune “strane” manovre, si sappia che noi lì demoliremo tutto, anche se ci fosse qualcuno dentro che si è introdotto abusivamente. Queste logiche mafiose sulla spazzatura e sulle baracche con noi non reggono più».

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