Sulle nomine (o almeno su alcune di esse) del sindaco De Luca arrivano alcune precisazioni. Il fatto curioso è che esse non arrivino dal sindaco né da un organo politico, ma dal capo di gabinetto della Città metropolitana, Francesco Roccaforte. In prima battuta viene precisato quanto, però, è già abbondantemente noto, e cioè che il sindaco metropolitano è di diritto il sindaco del Comune capoluogo in forza di una legge regionale e che lo stesso, in Sicilia, svolge le funzioni attribuite alla Conferenza Metropolitana in base ad un decreto del presidente della Regione del 2 luglio 2019. Altra puntualizzazione (su un altro tema abbondantemente noto): le funzioni del Consiglio metropolitano, «nelle more delle elezioni di secondo livello, differite dal 2013 con leggi regionali, sono in atto svolte dall’ing. Santi Trovato», nominato proprio dal presidente della Regione. Insomma, se un'anomalia c'è, scrive il capo di gabinetto di Palazzo dei Leoni, essa «è frutto di scelte legislative nazionali e regionali, che possono politicamente piacere o non, ma che fino a quando sono vigenti si applicano». Nessun cenno, però – ed è questo il nodo che abbiamo sollevato –, al fatto che lo stesso commissario del Consiglio metropolitano, cioè organo teoricamente “controllore” dell'attività del sindaco, sia stato nominato da quest'ultimo, ma da un altro palazzo, direttore generale dell'Amam, una partecipata il cui socio unico è, appunto, il Comune, e quindi il sindaco stesso. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina