Si sarebbe dovuto parlare del passato e invece protagonista è diventato il futuro. Cateno De Luca concede il bis. Ma non a Palazzo Zanca. Dopo la lunga notte di Villa Dante, anche ieri, ha colto l’occasione della presentazione della relazione del terzo anno di attività per parlare di ciò che accadrà nei prossimi 12 mesi. Un futuro che, dice, lo vede lontano da Messina. Spera, lui, a Palermo.
Ribadisce che a giugno conta di andare al voto. O perchè sarà in corsa per palazzo d’Orleans o perché vuole portare Messina alle urne per provare a riscrivere i rapporti di forza fra Giunta e Consiglio. «Il prossimo sindaco verrà fuori da questa squadra – dice guardando i suoi assessori schierati accanto a lui – Di certo non sarò io». Gli indizi della candidatura portano verso Carlotta Previti. Ma si sa, da qui alla prossima primavera, chissà quante cose potranno cambiare. E non solo sulla scelta dei nomi.
«Incontrerò in queste settimane a Pedara Anthony Barbagallo (segretario regionale del partito democratico, ndc), e a Licata anche il sottosegretario Giancarlo Cancelleri. Non dimentico che mi ha chiamato per complimentarsi per il nostro progetto “Qualità dell’Abitare” che è stato il primo in tutto il Paese». Prove di accordo o segnali al centro destra per accreditarsi? «In base ai sondaggi – dice da tempo De Luca – senza di me non si vince». E parla alle due coalizioni. Nel frattempo però Messina vive una crisi politica con pochi precedenti.
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