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Navarra contro De Luca, da Messina la guerra finisce a Roma

Il deputato ha chiesto la rimozione del sindaco, il quale replica duramente con una lettera inviata alla ministra degli Interni. Il Pd: «Istigazione a delinquere». E il primo cittadino ribalta l’accusa: «Vogliono mettere le mani su Messina, ora che stanno arrivando le importanti risorse da noi intercettate»

I deputati del Pd Santi Cappellani, Carmelo Miceli, Fausto Raciti e il messinese Pietro Navarra chiedono al ministero degli Interni provvedimenti punitivi nei confronti del sindaco di Messina, paventando il ricorso all’articolo 142 del Testo unico degli enti locali, che prevede la misura della rimozione dalla carica. Cateno De Luca replica altrettanto duramente, con una lunga lettera inviata alla ministra Luciana Lamorgese. È il culmine dello scontro che va avanti ormai da alcune settimane e che ha riguardato anche il caso Tari e le polemiche che ne sono seguite.

Perché la rimozione

L’iniziativa dei parlamentari del Pd, come anticipato ieri dalla Gazzetta del Sud, fa riferimento diretto proprio a quanto accaduto dopo il voto negativo in Consiglio comunale sul provvedimento riguardante il nuovo Piano tariffario della tassa sui rifiuti. L’accusa di Navarra&Co: «Il sindaco di Messina, Cateno De Luca, durante una diretta Facebook, dopo aver accusato pubblicamente, indicandoli nominativamente, alcuni consiglieri comunali di essere i responsabili di più di 120 licenziamenti, avrebbe invitato indistintamente gli ascoltatori ad “andare a cercarli uno per uno”».

E De Luca, secondo i parlamentari, «non è la prima volta che assurge agli onori della cronaca per aver insultato o dileggiato rappresentanti delle istituzioni come i consiglieri comunali, democraticamente eletti, oppure sindacalisti, o chiunque esprima opinioni diverse, ed è stato in passato condannato per vilipendio a seguito degli insulti pubblicamente rivolti al ministro dell'Interno». I deputati del Pd parlano di «istigazione a delinquere» e di «costante incentivo alla violenza e all'odio sociale». Da qui la richiesta di attivazione, da parte del Ministero, dell'articolo 142 del Tuel «in ragione della gravità e della reiterazione delle condotte di cui in premessa».

La lettera di De Luca

Il sindaco, dunque, ha atteso 24 ore prima di replicare e lo ha fatto con la lunga lettera inviata proprio a quella ministra che lo aveva denunciato per vilipendio. De Luca definisce le tesi di Navarra «diffamanti e menzognere». Prima di entrare nel merito, però, il primo cittadino sferra un attacco politico al deputato del Pd, accusato di aver tentato di «rallentare l’ approvazione della legge sul Risanamento in forza di una pastoia interpretativa su presunti conflitti costituzionali di competenza tra Governo e Regione. L’on. Navarra, del resto, è colui che presentò un emendamento alla legge di bilancio sul Risanamento inesorabilmente dichiarato inammissibile perché recava norme di carattere localistico o micro-settoriale. Non è un caso che Navarra da tre anni cerchi di ostacolare questa Amministrazione manovrando un terzo dei consiglieri che bloccano strumentalmente le iniziative proposte, financo quando si tratta di obblighi dei legge come la verifica degli equilibri di bilancio».

Lo scontro sul Risanamento

«Rammento ancora – scrive il sindaco al Ministero – che nel luglio 2018 l’on. Navarra mi chiese un incarico per uno studio sull’impatto socio-economico del fenomeno dei baraccati. E mentre io mi battevo per proclamare lo stato d’emergenza nazionale perché non tolleravo che ottomila miei concittadini passassero un solo giorno in più tra fogne a cielo aperto e sotto tetti in eternit, Navarra aveva il coraggio di chiedermi risorse finanziarie per studiare il fenomeno da un punto di vista sociologico! Vi assicuro che il fenomeno è stato ampiamente studiato e analizzato con autorevoli monografie in 112 anni e nel corso di 67 governi della Repubblica ma dalle parole ai fatti siamo passati solo con l’Amministrazione De Luca, e questa è la verità storica che probabilmente reca maggiore disturbo al mio accusatore. Ecco la ragione per la quale il giorno dopo che fu pubblicata la graduatoria del Bando del ministero delle Infrastrutture “Qualità dell’Abitare” con Messina al primo posto con un finanziamento di 170 milioni di euro, invece di gioire e riconoscere i meriti di un’Amministrazione che, con le sue proprie forze, aveva preparato 4 progetti che risultarono primi in graduatoria, l’on. Navarra accusò il ministro dei Trasporti di aver pubblicato un bando pubblico che era confezionato su misura!». Tutto ciò, secondo De Luca, dimostrerebbe come il deputato messinese sia animato «da un vero e proprio risentimento personale».

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