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E' ancora "guerra" al Comune di Messina: botta e risposta Previti-Cardile sul bilancio

Chissà se qualche giorno di vacanza sarà sufficiente a calmare le acque. Dubitarne è lecito. La tempesta porta dritto al divorzio o una convivenza forzata fino alle prossime elezioni

​Chissà se qualche giorno di vacanza sarà sufficiente a calmare le acque. Dubitarne è lecito. La tempesta porta dritto al divorzio o una convivenza forzata fino alle prossime elezioni. Quelle ipotizzate a giugno da De Luca, durante la sua uscita a Villa Dante, quelle che il Consiglio potrebbe imporre con la sfiducia o quelle che arriveranno, naturalmente, fra due anni.

La sfida a tutto campo non risparmia nemmeno le delibere tecniche, quelle senza valutazioni politiche evidenti, come la salvaguardia e l'assestamento di bilancio. Si tratta di un tagliando di metà anno per verificare se le previsioni di spesa fatte, in questo caso, a febbraio siano state rispettate o se, in prospettiva, ci possa essere qualche scollamento da correggere. Un atto da uffici di ragioneria che però è diventato una nuova occasione di scontro che rischia di avere ripercussioni anche sulla città.

Ieri per il terzo giorno consecutivo è approdata in Aula la delibera sulla “salvaguardia” degli equilibri di bilancio. Il numero minimo di presenti perchè la seduta sia valida è tredici. Pronti, via e si contano proprio tredici consiglieri. Ma poco prima dell'avvio ufficiale, fra i banchi se ne notavano sedici. Non c'è dibattito, quello è già stato consumato nei giorni precedenti. Si va subito al voto. Alla conta però in aula si ritrovano in 11 ( 5 sì, 5 astenuti e un contrario). Altri due hanno lasciato in extremis. Cade il numero legale e il Consiglio in vacanza fino al 23 agosto.

Il Comune avrebbe dovuto adottare questo assestamento di bilancio entro il 31 luglio. Questa la data limite, almeno finora. Visto che “balla” una proroga a fine settembre, per questo appuntamento e anche per la presentazione del previsionale e quindi della Tari (ebbene sì, potrebbe esserci il quarto atto della proposta di approvazione). Adesso il consiglio rischia il commissariamento per la deliberazione dell'atto. E soprattutto, fino a quel voto, Palazzo Zanca (secondo la più pessimistica delle interpretazioni ) rischia di agire in regime di gestione provvisoria. Dovrebbe limitarsi alle spese indispensabili e quelle necessarie ad evitare che siano arrecati danni patrimoniali certi o gravi per l'ente.

A guardare fra le pieghe del nulla di fatto di ieri, si nota come le assenze fossero in entrambi gli schieramenti. A ranghi ridotti il gruppo che, politicamente, avrebbe dovuto sostenere la delibera ( Misto e Forza Italia). D'altro canto, una parte dell'opposizione (il centrosinistra) al momento del voto, ha fatto perdere le proprie tracce, facendo cadere il numero legale. Per non essere “costretti” a bocciarla? O per far pesare alla controparte le loro assenze?

«Oggi - dicono Nello Pergolizzi, Serena Giannetto e Francesco Cipolla del Misto e che sostengono il sindaco - in consiglio comunale si è scritta un'ulteriore pagina negativa per la nostra città. Nonostante i pareri positivi rilasciati del ragioniere generale, dei revisori dei conti e dal segretario generale, è mancato il numero legale. Una scelta chiaramente politica. In aula erano assenti tutti i consiglieri del gruppo del partito democratico e un solo presente del gruppo 5 Stelle. Questo creerà danni irreversibili è il commissariamento del Consiglio. Valuteremo nelle prossime ore se richiedere la convocazione di un consiglio urgente».

Nelle sedute precedenti l'Aula si era divisa su una nota dei Revisori dei conti. Il collegio, alla luce della mancata approvazione della Tari, ha chiesto di valutare se Messina Servizi non avesse programmato spese che, oggi, non sarebbero coperte dal piano finanziario low cost dell'anno scorso. Questa certificazione è arrivata venerdì, ma, evidentemente, in una forma (“l'azienda ha attivato le procedure affinché venga garantito l'equilibrio economico finanziario”) che non ha convinto l'aula e anche il collegio.

Intanto l'Ufficio di presidenza del Consiglio comunale (ad eccezione ovviamente di Serena Giannetto) replica alle parole del vice sindaco Carlotta Previti.

“I dubbi sono legittimi e li condivido” e poi “Il punto è che il Consiglio è giustamente confuso perché la nota dei revisori fa nascere dubbi su possibili costi futuri al di là del piano economico 2020 e, anche se la Segretaria Generale ha detto che non vi è alcuna refluenza, i Consiglieri Comunali hanno diritto ad avere chiarezza”.

"Sono queste - scrivono Cardile e Interdonato - le dichiarazioni rese dall’Assessore Carlotta Previti durante la seduta di Consiglio Comunale dello scorso 6 agosto. Ma partiamo dal principio, cioè dalla mancata adozione del PEF della TARI 2021 da parte del Consiglio Comunale. A seguito di questi fatti, il Collegio dei Revisori dei Conti ha ritenuto opportuno scrivere una nota “con la quale si chiede di verificare tutte le voci di spesa relative alla gestione del servizio 2021 sulla base del contratto di servizio in essere e dei servizi aggiuntivi richiesti”, questo affinchè si adottino tutti “i provvedimenti necessari per evitare l’insorgere di debiti fuori bilancio”.

​In sostanza il Collegio ha ritenuto di dover capire se la Messinaservizi Bene Comune S.p.a. avesse la necessità di “altre risorse dal bilancio di previsione 2021”.

​Anche il Segretario Generale ha dichiarato “che la nota dei revisori dei conti è opportuna, per dire che vi è questa situazione e ricordare alla società che in questo momento vanno contenuti i costi nell’ambito del PEF 2020; è una nota che definirebbe di opportunità, perché ci si ricordi di questa circostanza”.

"Appare del tutto evidente - continuano Cardile e Interdonato - che i revisori hanno reso un parere alla proposta di delibera che però non è più valido finché non si dirà loro (e soprattutto al Consiglio Comunale) come oggi stanno le cose, finché, cioè, chi gestisce il servizio non affermerà che non ha bisogno di altri soldi e che il piano con le tariffe del 2020 gli va bene.

Si ritiene utile precisare che la Messinaservizi Bene Comune s.p.a. con nota prot- 208377 del 6/08/2021 – durante la seduta di consiglio evidenziano ancora Cardile e Interdonato - comunicava che “la società ha attivato tutte le procedure affinché sia raggiunto l’equilibrio economico finanziario per l’anno 2021”. In merito a tale nota il presidente del Collegio dei revisori, dott. Tumminello, dichiarava di “provare a capire la lingua italiana” e che, sulla base della suddetta nota, “ad oggi non c’è l’equilibrio economico finanziario, infatti, se scrivono e firmano di aver attivato le procedure, neanche scrivendo di aver definito queste procedure, questa cosa fa pensare che ad oggi non vi sia l’equilibrio economico finanziario nella gestione dei rifiuti”.

Inoltre è opportuno chiarire che il Ragioniere Generale, sempre nel consiglio del 6 agosto u.s., ha dichiarato “che è in corso di formalizzazione la richiesta di una relazione a Messinaservizi, sulla base del verbale dell’assemblea dei soci acquisito in data 5”.

Alla luce dei fatti descritti l'Ufficio di Presidenza non ha finora volutamente fatto considerazioni personali, ma ritiene del tutto evidente che il Consiglio Comunale non è stato messo nelle condizioni di poter deliberare in quanto la nota dei revisori dei conti “in combinato disposto” con la richiesta di relazione del Ragioniere Generale, di fatto rende non votabile la delibera.

"Pertanto il comportamento dei Consiglieri Comunali nella seduta del 7 agosto è certamente giustificabile. Sempre per amor di verità è utile ricordare che questa proposta di delibera sulla salvaguardia degli equilibri di bilancio è stata trasmessa alla Presidenza del Consiglio Comunale soltanto in data 28 luglio u.s., a soli 3 giorni dalla scadenza. Risultano - concludono i due - pertanto inspiegabili e privi di fondamento gli attacchi rivolti al Consiglio dall’assessora al Bilancio Carlotta Previti che ha dunque smentito se stessa per iscritto, fornendo ampie motivazioni".

Intanto i consiglieri Nello Pergolizzi, Serena Giannetto e Francesco Cipolla e Alessandro De Leo hanno invitato tutti i colleghi di buona volontà, a condividere la sottoscrizione della convocazione straordinaria e urgente, lunedì 9 agosto c.a. alle ore 10.00, presso i locali della vice Presidenza del Consiglio Comunale.

 

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