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Comune di Cosenza, approvato il bilancio il previsionale 2020-2022

Il sindaco Occhiuto: "Le città migliorano o peggiorano. Noi l’abbiamo migliorata. Sfido chiunque ad un confronto"

Il Consiglio comunale, presieduto da Pierluigi Caputo, ha approvato il bilancio di previsione stabilmente riequilibrato 2020/2022 che tornava in aula dopo l'approvazione del 4 agosto 2020 e la ratifica da parte del Ministero dell'Interno. Approvate anche le altre pratiche finanziarie inserite all'ordine del giorno e che sono state trattate in un'unica discussione, insieme al bilancio stabilmente riequilibrato (il rendiconto della gestione per l'esercizio finanziario 2019, l'approvazione della modifica al regolamento TARI e il relativo testo coordinato, l'approvazione del Piano economico- finanziario 2021). L'assemblea di Palazzo dei Bruzi ha anche ratificato con l'astensione dei consiglieri Damiano Covelli e Giovanni Cipparrone) la delibera di giunta n.45 del 12 maggio scorso con la quale è stata operata una variazione di bilancio ai sensi dell'art.250, comma 2, del Decreto legislativo n.267 del 2000, e approvato le variazioni al programma triennale dei lavori pubblici 2020-2022 e all'elenco annuale dei lavori 2021 (sempre con l'astensione di Covelli e Cipparrone).

Il Consiglio ha, inoltre preso atto della comunicazione della delibera con la quale la Giunta, il 30 aprile scorso ha dato indirizzo agli uffici per il prelevamento dal fondo di riserva al fine di assicurare la continuità del servizio di trasporto scolastico. Nel corso della seduta è stato, inoltre, approvato, all'unanimità dei presenti, con 23 voti a favore, più quello del Sindaco Occhiuto, il nuovo Statuto comunale.

La seconda parte della seduta è stata poi dedicata al conferimento delle cittadinanze onorarie al Milite Ignoto- Medaglia d'oro al valor militare, al dottor Gianfranco Tomao, già Prefetto di Cosenza, al prof.Eugenio Gaudio, già rettore dell'Università “La Sapienza” di Roma, all'orafo Gerardo Sacco, al prof. Giorgio De Santis, chirurgo ortopedico e specialista in chirurgia plastica e ricostruttiva, nonché Preside della facoltà di medicina e chirurgia all'Università di Modena. Il Consiglio comunale ha, inoltre conferito, anche la cittadinanza onoraria post mortem al calciatore Gigi Marulla, bandiera del Cosenza Calcio ed indimenticato bomber rossoblù. Buona parte della discussione è stata occupata dal bilancio stabilmente riequilibrato e dalle altre pratiche finanziarie ad esso collegate.

A prendere la parola per primo è stato il sindaco Mario Occhiuto "Dopo 10 anni – ha esordito il primo cittadino – si restituisce alla città uno strumento finanziario che è stato approvato dal Ministero dell'Interno”. Occhiuto ha rivolto un ringraziamento particolare al dirigente al bilancio Francesco Giovinazzo “che ha lavorato tantissimo in questi mesi”. Un grazie il Sindaco lo ha rivolto anche ai funzionari e dipendenti comunali e agli altri dirigenti “che, per quanto di competenza, hanno fatto un lavoro a ritroso non semplice”. Parole di ringraziamento il Sindaco Occhiuto le ha avute anche per i revisori dei conti che ha definito “puntuali e collaborativi” e per l'Osl, l'organismo straordinario di liquidazione, “con cui – ha aggiunto Occhiuto – ci siamo spesso confrontati. Tutti hanno concorso, ognuno per la propria parte, a migliorare l'assetto comunale.

Quella di oggi – ha aggiunto inoltre il primo cittadino- è una delle ultime sedute del Consiglio”. Occhiuto ha rivolto un ringraziamento particolare a tutti i consiglieri, “con i quali ci sono stati sì, motivi di scontro e con i quali si sono stabiliti, però, anche rapporti di amicizia, tranne in qualche caso isolato. Oggi leggevo sulla stampa – ha detto ancora il Sindaco – che qualcuno ha annunciato la sua non partecipazione al Consiglio, affermando che questa approvazione l'avrebbe dovuta assumere il prossimo consiglio comunale. Cosa non possibile – ha aggiunto Occhiuto - perché il Ministero ha dato 30 giorni di tempo per l'approvazione. Chi ha sostenuto questa possibilità, di un'approvazione differita nel tempo, pertanto, ha rappresentato una realtà non veritiera. Il bilancio stabilmente riequilibrato è uno strumento utile e necessario – ha ribadito Mario Occhiuto - per soddisfare le esigenze primarie dei cittadini e delle persone svantaggiate. Come vado ripetendo da un po' di tempo – ha detto il Sindaco – dieci anni sono pochi per la vita di una città che aspira all’eternità, ma sono tanti per la vita di un uomo. Io sono invecchiato un po’, ma la città invece è diventata più giovane e piena di energie”.

A questo punto il Sindaco Occhiuto è tornato a precisare sul dissesto del Comune. “Noi il dissesto – ha detto – lo abbiamo ereditato. Al nostro arrivo ci trovammo di fronte ad un verbale della Corte dei Conti, nel quale ci veniva chiesto che il comune doveva andare in dissesto. Anche il Sindaco Mastella, che è mio amico, si trovò nella stessa situazione ed ha poi dovuto dichiarare il dissesto. Noi non lo facemmo, anche perché a quel tempo si manifestò una possibilità con il governo Monti. E optammo per il predissesto e il piano di riequilibrio finanziario. Con il predissesto – ha proseguito Occhiuto - ci siamo assunti una responsabilità. Fummo il secondo Comune d'Italia a scegliere questa strada. Il percorso intrapreso – ha rimarcato Occhiuto – venne però bocciato dalla sezione regionale della Corte dei Conti che non ritenne possibile risanare il bilancio del Comune in dieci anni senza ricorrere al dissesto. Poi le sezioni riunite ammisero il Comune alla procedura del predissesto autorizzando il piano di risanamento. Prediligemmo quella strada – ha affermato ancora Occhiuto - anche perché, attraverso il dissesto i creditori avrebbero avuto meno risorse. Evitammo il dissesto sia perché volevamo ridurre la massa debitoria del Comune ed anche per far fronte ad altre situazioni urgenti, come garantire continuità alle Cooperative che allora erano sprovviste di contratto e andavano avanti con affidamenti spezzettati, come è stato scritto nelle interdittive. Non potevamo consentire che a 47 cooperative si affidassero servizi senza Durc e senza certificazioni antimafia. Abbiamo messo fine a quello spezzettamento facendo delle gare pubbliche. Anche per questo abbiamo testardamente fatto ricorso alle sezioni unite della Corte dei Conti che nel frattempo l'ha accolto. Poi però, non è stato possibile evitare la dichiarazione di dissesto finanziario perché non siamo riusciti a far rispettare i parametri di aumento delle entrate che ci erano stati imposti. Ma il dissesto – ha ribadito il Sindaco – non lo abbiamo fatto noi, ma chi c’era prima. Questa è la storia, che non sta nella dialettica tra le parti politiche, ma sta negli atti della Corte dei conti.

Oggi, al di là delle problematiche che gravano sul Sindaco che qualcuno ha definito esagerato sulle opere realizzate e in corso di realizzazione, ho lavorato sempre trascurando tutto ciò che poteva essere di personale. Non solo abbiamo realizzato tante opere e reso attrattiva la città, ma siamo diventati competitivi su tutti i fronti, se è vero come è vero che tutti gli indici e le graduatorie nazionali ci indicano in assoluta crescita, come le imprese che sono nate in città durante la nostra esperienza amministrativa. Cosenza è risultata di recente la prima città dove vengono aperte attività produttive, più di Matera. Questo vuol dire – ha aggiunto Occhiuto - che la città è diventata più attrattiva e più competitiva. Cosenza è stata tra l'altro indicata come la città in grado di avere una migliore ripartenza, che è un dato in controtendenza rispetto al centro sud, alla regione Calabria e alla provincia. Mentre noi cresciamo, la provincia resta al palo. Abbiamo fatto politiche di segno opposto a chi oggi va sbandierando di voler riaprire al traffico via Roma o altre strade. Abbiamo portato avanti incisive politiche del verde, realizzato la ciclopolitana e siamo l'unica città del centro sud ad avere un sistema di piste ciclabili. Abbiamo precorso i tempi e giocato d’anticipo. Speriamo che il prossimo sindaco vada in questa direzione. Sono migliaia le persone che mi scrivono, anche attraverso i social e che sono preoccupate che la città possa conoscere una involuzione.

Dal 1994 ci trascinavamo una situazione di indebitamento e deficit tra entrate e uscite. Con il dissesto – ha puntualizzato Occhiuto - diventano circa la metà, ma rimangono. Vanno fatte delle politiche di contenimento. Cosenza ha 70 mila abitanti, molti dei quali vivono nei quartieri popolari. Oggi è una giornata storica. Cosenza dovrebbe tendere alla città unica perché attualmente subisce un appesantimento, rispetto alle entrate, perché fornisce servizi a tutta la provincia che si riversa quotidianamente nella città capoluogo. Siamo costretti ad erogare i servizi senza avere il corrispettivo nelle entrate. Il problema legato alle minori entrate si verifica, inoltre, anche perché molti non pagano. Comunque rimane una situazione difficile, ma molto meno difficile che in questi anni in cui siamo stati al governo della città. Noi siamo stati costretti a ridurre le spese e abbiamo utilizzato i fondi europei”. Prima di terminare il suo intervento, il Sindaco ha chiesto anche scusa ai consiglieri, “agli amici consiglieri di maggioranza e di minoranza” se ci sono state in questi anni delle incomprensioni. “Grazie a tutti voi per quello che avete fatto in questi anni. Spero possiate continuare nel miglior modo possibile. Le città migliorano o peggiorano. Noi l’abbiamo migliorata. Sfido chiunque ad un confronto. E’ stata migliorata in tutto, dati alla mano. Abbiamo lasciato gli stessi servizi nonostante la situazione era quella che era e siamo riusciti ad organizzare tanti eventi, in modo molto riconoscibile, con meno spese”.

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