Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Inchiesta "Provinciale", il M5S al sindaco di Messina: "Il Comune si costituisca parte civile"

Dopo l’operazione che ha portato all’arresto di 33 persone con l’accusa, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione, trasferimento fraudolento di valori, sequestro di persona, scambio elettorale politico-mafioso

Comune di Messina

«Il Comune di Messina si costituisca parte civile nell’eventuale procedimento giudiziario relativo all’operazione “Provinciale”, come previsto dall’articolo 2 del nostro regolamento antimafia, approvato il 21 novembre del 2017: "La Città di Messina – si legge nel regolamento – considera prioritario il sostegno concreto alle vittime di estorsione e sente come un dovere il costituirsi come parte civile nei processi che riguardano il reato di associazione di tipo mafioso, di scambio elettorale politico-mafioso e dell’estorsione, nonché per i reati che hanno una diretta ingerenza con gli interessi della città”». È la richiesta avanzata dai consiglieri comunali del M5s al sindaco Cateno De Luca dopo gli esiti dell’operazione congiunta condotta da Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia di Stato, che ha portato all’arresto di 33 persone con l’accusa, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione, trasferimento fraudolento di valori, sequestro di persona, scambio elettorale politico-mafioso, lesioni aggravate, detenzione e porto illegale di armi, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

«Esprimiamo la nostra forte indignazione per questi episodi, che certificano ancora una volta i tentativi di ingerenza della mafia nelle competizioni elettorali, finalizzati all'esclusivo controllo del territorio, in una città che più volte negli anni passati è stata vittima della criminalità organizzata, come dimostrano i reati di tipo mafioso, nonché di scambio elettorale politico mafioso, finiti sulle prime pagine di tutti i giornali e sotto la lente della Procura della Repubblica», commentano i consiglieri, che fanno riferimento ai numerosi episodi di prevaricazione, violenza e intimidazione affiorati nel corso delle indagini, ma anche ai presunti accordi elettorali per le elezioni comunali di Giugno 2018 e al corteo funebre dell’11 aprile 2020, svolto in totale disprezzo delle disposizioni vigenti nella fase del primo lockdown.

«Ancora una volta – proseguono - sono emersi allarmanti connessioni fra mafia, politica e imprenditoria: uno scenario inquietante, che rappresenta l’ennesimo affronto alla città e ai messinesi. Siamo estremamente preoccupati per ciò che traspare dalle intercettazioni e per la sorte dei tanti giovani costretti loro malgrado a vivere in un contesto malato e corrotto, dove la libertà di voto, e quindi la Democrazia, può essere barattata con una manciata di euro. Bisogna scongiurare in ogni modo che all’interno delle Istituzioni possano esserci persone che non rappresentano gli interessi generali della collettività, bensì interessi personalistici. Per farlo è fondamentale coinvolgere attivamente le nuove generazioni, con attività di formazione e sensibilizzazione sul tema della partecipazione e sull’importanza del voto, con il quale si manifesta la propria libertà di espressione». «Da cittadini e da rappresentanti delle Istituzioni, – concludono – riteniamo doverosa una ferma presa di posizione da parte del Comune, ma anche di tutte le forze politiche del territorio, che devono contribuire alla lotta della criminalità organizzata promuovendo tutte le azioni possibili finalizzate alla prevenzione e al contrasto alla mafia».

Caricamento commenti

Commenta la notizia