"Si chiude una fase politica amministrativa!". Così il sindaco Cateno De Luca, dopo l'ennesima tempestosa seduta di consiglio (alla quale non ha partecipato) conferma che le sue dimissioni sono irrevocabili. Messina tornerà al voto. "Stamattina alle 5 ho messo questo messaggio sul gruppo degli assessori e partecipate - scrive De Luca -. Gli assessori, il segretario generale, il direttore generale ed i componenti dei Cda delle partecipate sono invitati a partecipare, giovedì 4 febbraio alle 22:30, nel Salone della Bandiere al saluto di commiato di questa fase amministrativa. Rimane fissata alle ore 21:30 l’ultima giunta di questa fase amministrativa. Si raccomanda la puntualità. Grazie per il lavoro che avete svolto per la nostra città. Un caro saluto”.
In merito a quanto accaduto in aula, il sindaco aggiunge: "Ringrazio i cinque consiglieri comunali che hanno votato a favore del Sindaco De Luca: Nello Pergolizzi, Salvatore Serra, Serena Giannetto, Alessandro De Leo e Francesco Cipolla. Ringrazio i 15 consiglieri comunali che hanno votato apertamente contro il sindaco De Luca compreso il presidente del consiglio comunale che, per la prima volta, ha votato senza astenersi come aveva sempre fatto per prassi perché evidentemente aveva la necessità di manifestare platealmente il suo disprezzo nei miei confronti già corroborato dalla persistente violazione delle regole e delle leggi che disciplinano il rapporto tra giunta e consiglio comunale. Mi vergogno per l’odierna assenza al momento del voto di ben 10 consiglieri consiglieri comunali che hanno preferito non mostrare alla città le proprie reali intenzioni. Non trovo aggettivi per qualificare il comportamento dei consiglieri comunali Libero Gioveni e Giovanni Caruso che, dopo aver spalato fango in aula, non hanno avuto la correttezza di votare contro il Sindaco De Luca ma il primo ha votato addirittura a favore ed il secondo si è astenuto. Grazie a tutti".
Stasera quindi sapremo cosa farà il sindaco: si dimetterà realmente o ritirerà all'ultimo istante le dimissioni restando a Palazzo Zanca.
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