Cosa succederà? Sono davvero gli “ultimi tre giorni del Condor”? La citazione cinematografica ci riporta alla celeberrima spy story della metà degli anni Settanta. Qualcuno la ricorderà ancora: Robert Redford, nei panni dell’agente Condor, «incastrato – come recitavano le recensioni dell’epoca – in un opaco incontrollabile gioco del tutti contro tutti». Personaggi e scenari, per carità, sono ben diversi ma i giorni per capire cosa accadrà a Palazzo Zanca e in città sono proprio tre: da oggi alla mezzanotte di mercoledì, allorché dovrebbero divenire efficaci le dimissioni presentate dal sindaco. E che ci sia in atto un “gioco del tutti contro tutti”, nessuno può negarlo. E, dunque, vediamo gli ulteriori episodi della “spy story” di casa nostra.
Spremuta di arance... e di consiglieri
Il sindaco è un attore consumato, bisogna riconoscerlo. Si presenta ai messinesi, nel suo solito video di prima mattina, spremendo arance dolci e amare, canticchiando una vecchia canzone di Edoardo De Crescenzo (“Come mi vuoi”), con la sua solita tuta da campagna, da Cincinnato che minaccia il ritiro definitivo ma al quale piace sentirsi dire dalla gente «non dimetterti, non ci lasciare, resta con noi, finché scende la sera...”. Per Cateno De Luca ogni attacco è un contrattacco, lo considera un atto di legittima difesa, perché lui si sente nel mirino di tutto «l’arco costituzionale della politica regionale e locale» e, per questo, ritiene indispensabile alzare i toni del dibattito. Ai consiglieri ha rinfacciato di aver pretestuosamente rinviato la votazione del bilancio di previsione, contenente anche i ristori per le famiglie e le aziende messinesi colpite dalle ulteriori misure restrittive in vigore fino al week-end appena trascorso.
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