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Scossoni politici a Messina: Pergolizzi lascia LiberaMe, Sicilia Futura ancora contro De Luca

Mentre Nello Pergolizzi ufficializza il suo passaggio al gruppo misto, La Tona (Sicilia Futura) si scaglia contro il sindaco sui fondi da destinare all'Amam

Una seduta del Consiglio comunale di Messina

Nel clima rovente innescatosi a Palazzo Zanca, arriva una decisione ormai prevedibile nell’area di centrosinistra. Nello Pergolizzi, da tempo vicino alle posizioni del sindaco, fautore della mozione di “fiducia” proposta al Consiglio e sconfessata sia dal suo gruppo di appartenenza che dal Pd, lascia LiberaMe e approda al gruppo Misto.

“Prendo atto della presa di posizione dei colleghi di LiberaME, del gruppo PD e del Segretario Provinciale del PD - scrive in una lettera - con la quale si critica aspramente la mia iniziativa tendente a condividere, nel merito, le ragioni relative alle inadempienze dell’A.S.P. di Messina e a far riflettere il Sindaco sulla preannunciata scelta di dimettersi in un momento di particolare difficoltà che vive la nostra Città. In questi anni ci sono state diverse iniziative del Gruppo LiberaME e tantissime altre individuali, consentendo alle diverse sensibilità, naturali in una lista civica, di esprimersi. Ci univa, in questa lista, la stima personale, nei confronti del professor Pietro Navarra.

Questo attacco la dice lunga sulla volontà di zittire una voce libera e di far tornare il PD ad essere "la ditta" di bersaniana memoria. Mi sono candidato da uomo libero in una lista civica, senza avere alcuna tessera di partito e dopo l’elezione, ho svolto il mandato di consigliere comunale senza pregiudizio, assumendomi l responsabilità su ogni singolo atto amministrativo. Ho preferito il confronto e perseguito, prima di tutto, l’interesse della Città. Fatte queste premesse, la mia appartenenza al gruppo LiberaME, palesemente non gradita all’establishment che governa quel che resta del PD, non ha più senso e, pertanto, tolgo il disturbo. Continuerò, in ogni caso, con il massimo impegno l’attività all’interno del Civico Consesso”.

Intanto, dopo aver per lungo tempo appoggiato l'azione amministrativa del sindaco De Luca, gli esponenti di Sicilia Futura confermano la frattura sancita dall'ultimo botta e risposta tra il primo cittadino e il leader cittadino del movimento Beppe Picciolo. "Il Sindaco può gridare quanto vuole e continuare a gettare fango su tutti ma la verità vera è questa, certificata anche dai revisori dei conti: per far quadrare il bilancio sono state sovrastimate le entrate e sottostimate le uscite - scrive il capogruppo al Comune Pietro La Tona -  E ci può anche stare questo, perché comunque, dicono sempre i revisori, gli equilibri anche se con difficoltà e rischi si potrebbe riuscire a mantenerli. Ma il vero nodo è un altro. Perché questo bilancio presenta queste criticità? Per dare i ristori a famiglie ed imprese? No, anche se il Sindaco ora tenta di aizzare chi giustamente aspetta i ristori contro il Consiglio, reo di aver rinviato di due giorni la delibera perché serve il parere sugli emendamenti da parte degli uffici e dei revisori e anche perché dopo la discussione di ieri vuole capire meglio cosa si sta votando. La gran parte dei fondi per i ristori, per stessa dichiarazione del Sindaco in aula, sono già comunque coperti con la variazione di bilancio del 23 novembre 2020. E allora perché questa rabbia del Sindaco e soprattutto perché parlare di equilibri precari? - domanda ancora La Tona - Semplice, perché bisogna dare urgentemente a Messina Servizi ed Amam circa 8,5 milioni di euro per servizi che come dicono sempre i revisori sono importanti ma non essenziali. Il Sindaco che tuonava contro le partecipate e che per questo si scagliava contro la vecchia politica ora si scaglia contro la stessa vecchia politica per moltiplicare li fondi alle partecipate, mettendo a rischio equilibrio il bilancio. Altro che ristori, che sono previsti e non mettono in discussione gli equilibri - conclude il capogruppo - la fretta vera e il problema vero sono le “partecipate” tanto demonizzate prima tanto necessarie ora".

Per tutta risposta il sindaco Cateno De Luca ha rimarcato di rispettare le norme contabili del bilancio comunale, affermando "parte del consiglio comunale è composto da asini volanti e qualche consigliere comunale è pure asino volante imbroglione".

"Il dramma del Sindaco - replica il consigliere Nino Interdonato - è che cosi lunedì non sarà possibile riattivare la Family Card! Ma Sindaco - aggiunge l'esponente di Sicilia Futura - le famiglie messinesi sacrificheranno ben volentieri 24h di tempo in piu per avere riattivata la Family card per beneficiare per volontà del Consiglio in aggiunta al progetto di bilancio di 400.000 per l'assistenza domiciliare mirata per i ragazzi disabili; 300.000 euro per assistenti alla comunicazione; 100.000 euro per un fondo abbonamenti atm per disabili; 60.000 euro potenziamento connettività Wi-Fi".

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