Una commissione d’inchiesta in consiglio comunale sulla gestione dell’emergenza da parte dell’Asp. È la proposta lanciata dal consigliere comunale Massimo Rizzo, del gruppo LiberaMe, secondo cui “urla ed insulti non risolvono i problemi. I disservizi sono sotto gli occhi di tutti (tamponi smarriti, esiti consegnati in colpevole ritardo, carenza posti letto, dati statistici epidemiologici incompleti ed altro). Ed allora - continua il consigliere - mentre l’amministrazione regionale ha il dovere di intervenire celermente per rimuovere i problemi, credo che parallelamente debbano essere individuate le responsabilità. A tal fine, l’unico strumento davvero adeguato appare essere l’istituzione di una commissione di inchiesta istituita dal Consiglio Comunale per accertare le responsabilità che hanno cagionato gli ulteriori disagi alla cittadinanza messinese, già fortemente provata dall’emergenza Covid. Si passi, quindi, dalla denuncia (spesso smodata nei toni) all’accertamento reale”.
Sul caso delle paventate dimissioni del sindaco Rizzo commenta: “credo che una gestione commissariale in un periodo drammatico come l’emergenza attuale sarebbe un problema nel problema, del quale si assumerebbe la responsabilità chi lo dovesse provocare. Ma se il Sindaco vuole fare un passo indietro proceda pure ma non sacrifichi Messina nella sua personale battaglia contro l’amministrazione regionale. Piuttosto, e lo avrei chiesto in consiglio comunale se sabato si fosse celebrato, l’amministrazione risponda ai cittadini su alcune misure economiche legate all’emergenza covid. Cito, a mero titolo esemplificativo: i buoni spesa family per chi ha reddito basso ma superiore allo zero che ancora non sono stati emessi; i contributi alle imprese che ancora non sono stati erogati, nonostante il bando sia scaduto da tempo; i contributi alle associazioni sportive che non sono stati concessi, e non è dato sapere quando avverrà”.
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