Cambiano gli scenari nell'arco di poche ore. Se fino a ieri la polemica tra il sindaco di Messina e il presidente della Regione siciliana era sulla possibilità o meno di utilizzare le prerogative dello Statuto per adottare provvedimenti meno restrittivi rispetto al Dpcm governativo, adesso tutto sembra mutato. I lockdown annunciati dalla Francia e dalla Germania, le stesse dichiarazioni rilasciate ieri da Musumeci sulla quasi ineluttabilità della chiusura di fronte all'avanzare dei contagi, inducono alla riflessione anche l'Amministrazione comunale.
C'è da fare i conti con la rabbia della gente, con la disperazione degli operatori commerciali e con la richiesta di titolari di bar e ristoranti, oltre che di tutti i settori dello sport, della danza e della cultura più in generale, di interventi in loro favore. Ma Cateno De Luca adesso sta pensando seriamente a non insistere più sulla strada tracciata qualche giorno fa, cioè sui contenuti dell'ordinanza che era stata predisposta (e che è rimasta in vigore per 24 ore fino a quando il premier Conte non ha firmato il nuovo decreto) e che prevedeva la chiusura delle attività di ristorazione alla mezzanotte, con ulteriore mezz'ora di tolleranza per consentire lo svuotamento dei locali e il ritorno a casa dei clienti di bar, ritrovi e ristoranti.
I riflettori si spostano, adesso, dai ristoranti ai ristori e non è un gioco di parole. Quello che il sindaco di Messina ha intenzione di chiedere al Governo e alla Regione siciliana - e lo farà durante la solita diretta del venerdì sera, alle 18,30, da Palazzo Zanca, trasmessa da Rtp - di erogare immediatamente le somme in aiuto dei settori nuovamente colpiti dai provvedimenti restrittivi. Si punta, inoltre, a mantenere inalterato l'impianto di utilizzo dei fondi della legge 328 (quella destinata a sostenere le fasce sociali più fragili, con un importo di 3,7 milioni di euro per potenziare ulteriormente i servizi sociali. E poi ci sono altre misure che porterebbero alla cifra complessiva di 10 milioni di euro lo sforzo finanziario del Comune di Messina, in attesa, però, di impegnare anche altre somme che potrebbero rendersi disponibili con il via libera da parte del Governo nazionale e della Regione siciliana. Si tratta dei fondi - quasi 50 milioni di euro - che De Luca sostiene siano dovuti a Palazzo Zanca e che Roma e Palermo tardano ancora a far arrivare in riva allo Stretto.
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