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Messina, De Luca attacca le Poste: "Domani organizziamo una rapina, ci devono 10 milioni"

Cateno De Luca

«Domani organizzeremo una rapina alle Poste». Utilizza ancora una volta parole forti, certamente inappropriate (non si scherza sul termine "rapina" agli uffici postali, ci sono dipendenti rimasti traumatizzati per sempre dopo aver assistito a rapine vere), il sindaco di Messina De Luca per annunciare una sua clamorosa irruzione domani mattina, alle 11, alle Poste di piazza Antonello.

Il primo cittadino sarà accompagnato dal presidente dell'Amam Salvo Puccio, con il quale nella stessa mattinata terrà una conferenza stampa per spiegare l'oggetto del contendere. «Considerato che Poste italiane continua a tenere bloccati oltre 10 milioni di euro dell’azienda Amam – dichiara De Luca – in violazione di legge e disattendendo due apposite ordinanze del giudice, mi vedo costretto a riprendermi con la forza i soldi versati dai messinesi per il sevizio idrico».

«Il rischio è l’interruzione dello stesso servizio idrico a danno dei contribuenti che hanno regolarmente versato a Poste italiane quanto dovuto per il consumo dell’acqua. Siamo dinanzi ancora una volta a un colosso di Stato, creato con i risparmi degli italiani, ma ormai dedito a fare profitto sulla pelle dell’utenza. Non ci sto a queste angherie – insiste il sindaco –, per tale motivo domani mi presenterò negli uffici provinciali di Poste italiane, insieme con il presidente Puccio».

«Specie in un periodo di crisi economica a causa dell’emergenza sanitaria in atto, non possiamo permetterci di lasciare 10 milioni di euro parcheggiati a scapito della cittadinanza. Non lascerò l’ufficio postale fino a quando non ci ridaranno i soldi dell’Amam», conclude il primo cittadino.

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