È stato completato lo scrutinio delle 253 sezioni del territorio comunale. A Messina sono stati 38.808 i “SI” pari al 67,66 per cento, mentre 18.549 sono stati i “NO” pari al 32,34 per cento. L’appuntamento referendario ha posto il seguente quesito: “Approvate il testo della legge costituzionale concernente “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari”, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 240 del 12 ottobre 2019?”.
Il rilevamento dell’affluenza dei votanti per la consultazione referendaria di ieri, domenica 20, e oggi, lunedì 21, alla chiusura delle operazioni di voto, nelle 253 sezioni della città di Messina, ha fatto registrare una percentuale finale del 31,67 per cento, con 57.744 votanti (29.270 uomini, 28.474 donne).
All’appuntamento referendario abrogativo del 17 aprile 2016, si registrò una percentuale finale del 24,4 per cento, con 46.122 votanti. In occasione del precedente appuntamento referendario nazionale del 12 e 13 giugno 2011, quando si votò su due giorni, alla chiusura dei seggi dopo la prima giornata di votazione venne rilevata a Messina una percentuale del 33,88 per cento del corpo elettorale, mentre la percentuale finale fu del 47,98 per cento con un numero di votanti differente per ogni singolo quesito referendario.
Nel giugno del 2009, dopo la prima giornata di votazione, la percentuale fu del 7,52 per cento del corpo elettorale e dell’11,76 per cento quella finale del giorno successivo, sempre con un numero di votanti differente per ogni singolo quesito referendario.
Per i due precedenti referendum costituzionali bisogna risalire al giugno 2006 (percentuale finale alla chiusura dei seggi su due giorni di votazione) 42,05 per cento, pari a 83.187 elettori, e all’ottobre 2001, alla chiusura dei seggi nell’unico giorno di votazione si recarono alle urne 53.529 elettori, pari al 25,95 per cento.
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