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Emergenza migranti, De Luca: "In Sicilia hotspot abusivi, serve aiuto dello Stato"

Cateno De Luca

«Musumeci questa ordinanza la doveva fare due mesi fa, non capisco perché l’ha fatta qualche giorno fa e ha dato 48 ore e non il tempo ragionevole di aprire un fronte di collaborazione istituzionale. La Sicilia ha necessità di collaborazione istituzionale con lo Stato perché abbiamo un fronte economico, dei rifiuti e altri ancora più delicati». Lo ha detto il sindaco di Messina, Cateno De Luca, ospite di "Agorà estate" su Rai3, in merito all’ordinanza del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, sulla questione immigrazione.

«Sono stato il sindaco - ha spiegato De Luca - che ha aperto il fronte delle ordinanze per la chiusura degli hotspot. Ho dato una settimana di tempo e non 48 ore perché speravo nella collaborazione istituzionale, che c'è stata. I problemi vanno affrontati e non strumentalizzati», ha aggiunto il sindaco messinese sottolineando che «il ministro dell’interno deve consentire ai sindaci di garantire la salvaguardia della pubblica e privata incolumità».

«Cosa diversa - ha proseguito - è utilizzare invece la politica scellerata dei migranti per la campagna elettorale. Quella non la accetto». De Luca ha ricordato di aver «fatto un’ordinanza copiata dal presidente Musumeci il 18 di luglio e impugnata dopo 3 giorni dal prefetto, però ho ottenuto il risultato che dovevo perché l’hotspot di Messina è stato chiuso».

«Il tema non è porti chiusi o aperti ma strutture idonee per potere compartecipare questa situazione. La maggior parte degli hotspot in Sicilia sono abusivi e forse ancora qualcuno lo continua a sottovalutare. Non mi piace questa guerra di religione sui migranti. Ho posto un problema pratico - ha detto in riferimento a Messina - per l’hotspot, che era abusivo».

«Di fronte a un rapporto di collaborazione - ha continuato - che si è instaurato con la prefettura, se la prefettura viene meno all’accordo che fa con un sindaco, al sindaco cosa rimane da fare nel momento in cui si ritrova a una struttura colabrodo da cui continuano a fuggire migranti? Cosa deve fare un sindaco per dare un segnale forte alla comunità? Quando viene meno l’impegno istituzionale attraverso i prefetti, è scontro? E scontro sia, non invece ordinanze manifesto che servono a prendere qualche like in più».

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