L'attesa svolta non è arrivata e per le tante società sportive che a Messina provano tra mille sacrifici a portare avanti le attività, diventa sempre più faticoso sviluppare progetti ambiziosi che necessitano, inevitabilmente, di strutture all'altezza. A Messina quasi la totalità delle stesse è priva di agibilità per quanto riguarda l'accesso al pubblico, la maggioranza conta gravi carenze strutturali, così spesso sono le stesse società a doversi sobbarcare gli oneri degli interventi urgenti, in assenza di puntuali manutenzioni del Comune proprietario ma privo di risorse da spendere.
L'attuale Amministrazione, con il via libera del Consiglio attraverso il “Salva Messina”, aveva tracciato una strada ben precisa, del resto quasi inevitabile: zero euro a bilancio, gare e affidamento ai privati. Su questo indirizzo, oltre un anno fa il consiglio comunale ha approvato lo schema di convenzione da applicare ai singoli impianti sportivi. «Il presupposto, anche da me condiviso, è basato sull'oggettiva incapacità strutturale dell'ente comunale di provvedere direttamente alla gestione con personale e risorse propri e, dall'altro lato, la possibilità più agevole per i privati di garantire la manutenzione degli impianti ed la loro riqualificazione», ha spiegato il consigliere Massimo Rizzo, presidente della Commissione Bilancio e componente della Commissione Sport. Cosa è successo dopo? Il blocco totale. La procedura si è interrotta: nessuna manifestazione ad evidenza pubblica, nessuna nuova concessione ai privati. Ad eccezione dello stadio “Scoglio” per il quale è stato pubblicato il bando, tutto è fermo all'anno zero.
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