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Legge speciale sulla baracche di Messina, cominciano le audizioni alla Camera

Saranno nove le persone che verranno sentite in audizione. Si comincerà martedì 28 luglio con i primi tre invitati, il presidente della Regione siciliana, il sindaco di Messina e il presidente dell’Agenzia comunale per il Risanamento. Sarà la volta, poi, dopo la probabile pausa agostana, dell’assessore comunale ai Trasporti, del commissario dell’Iacp, dei responsabili del Dipartimento provinciale dell’Arpa e dell’Asp e dei rappresentanti dell’Unione inquilini. A concludere il ciclo di incontri il ministro per il Sud e per la Coesione territoriale.

È questa la “road map” fissata ieri dalla Commissione Ambiente della Camera dei deputati che sta per cominciare l’esame concreto delle proposte di legge (da accorpare in un unico disegno) presentate rispettivamente dai deputati messinesi Matilde Siracusano, insieme con la presidente del gruppo di Forza Italia Mariastella Gelmini, Pietro Navarra (Pd) e Francesco D’Uva (5Stelle).

Il riferimento è ovviamente alla “legge speciale”, strumento considerato essenziale per risolvere una volta per tutte, con i poteri commissariali e con lo stanziamento di nuove risorse (intorno ai 250 milioni di euro), la vergogna secolare delle baraccopoli messinesi.

Il percorso sarà un po’ più lungo e complicato di quel che si sperava. La relatrice della proposta di disegno di legge Matilde Siracusano aveva chiesto che fossero sentiti in audizione il governatore Nello Musumeci, il sindaco Cateno De Luca e il presidente di A.Ris.Me Marcello Scurria. Secondo la parlamentare di Forza Italia, sarebbe sufficiente l’ascolto dei rappresentanti di Regione e Comune, oltre che del “braccio operativo” dell’Amministrazione di Palazzo Zanca, cioè l’Agenzia del Risanamento. Ma il movimento Cinque Stelle, facendo valere i numeri della folta rappresentanza in Commissione, ha chiesto un’interlocuzione anche con le autorità sanitarie e ambientali (da qui la presenza di Asp e Arpa), con l’Istituto autonomo case popolari (che ha gestito il risanamento delle aree degradate fino alla nascita di A.Ris.Me), con l’assessore ai Trasporti del Comune (che, poi, è il vicesindaco Salvatore Mondello) e con l’Unione inquilini, protagonista di tante battaglie sul fronte delle Politiche della casa. Per ultima l’audizione del ministro del Sud Giuseppe Provenzano, il quale all’inizio del percorso aveva sollevato dubbi sull’effettiva possibilità di approvare una legge speciale per Messina.

L’aumento del numero dei soggetti da sentire in Commissione non è, in ogni caso, un problema insormontabile, sia perché le audizioni potranno svolgersi, secondo le norme anti-Covid, in videoconferenza, sia perché potrebbero essere accorpate. E se, dunque, i primi tre ad essere ascoltati saranno Musumeci, De Luca e Scurria, nella successiva seduta si potrebbe già completare il ciclo di audizioni, con il vicesindaco Mondello, l’Arpa, l’Asp, l’Iacp e l’Unione inquilini. Una seduta a parte probabilmente sarà riservata al ministro Provenzano.

Si gioca tutto sull’intesa tra Governo e Regione, perché se è vero che la precedente legge del 1990 fu approvata dall’Assemblea regionale siciliana (e, dunque, il risanamento di Messina è stato ed è oggetto di intervento a livello regionale), è anche vero che l’emergenza vissuta all’interno delle baraccopoli in riva allo Stretto (emergenza sanitaria, ambientale, sociale, oltre che abitativa) assume rilevanza nazionale. E fu una legge dello Stato – va ricordato agli “smemorati” – che, ad esempio, consentì lo sgombero dei Sassi di Matera e la successiva riqualificazione di quelle che fino agli anni Cinquanta-Sessanta erano quasi grotte preistoriche abitate da migliaia di famiglie e che, poi, sono diventate il fiore all’occhiello di una delle più belle città del Sud, giustamente annoverata tra le “Capitali della Cultura”.

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