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Messina, ecco il piano infrastrutturale: vale mezzo miliardo, 117 cantieri già nel 2020

Un piano infrastrutturale che vale quasi mezzo miliardo di euro, tra finanziamenti destinati al comune di Messina e alla città metropolitana. Dopo il database sui flussi di traffico nello Stretto che tante polemiche innescó nei mesi scorsi, ora è la volta della banca dati sulle opere pubbliche presentata dal sindaco Cateno De Luca nel corso di un incontro con i giornalisti.

Uno strumento prezioso ed essenziale, lo ha definito De Luca, per il monitoraggio della spesa e per controllare passo dopo passo l’andamento dei cantieri, l'utilizzo de fondi, i vari step, le assunzioni di responsabilità da parte dei singoli dirigenti e dei rup, oltre che degli assessori di nuovo tutti sotto esame per questa fase del "riparte Messina".

I dati sono quelli citati dall'assessore Carlotta Previti: al 30 maggio sono stati riattivati 22 cantieri per oltre 65 milioni di euro, dal primo giugno al 30 settembre ne saranno aperti 55 per il Comune e 10 per la Città metropolitana per un totale di 127 milioni di euro, e dall'autunno alla fine dell'anno saranno avviate altre 30 opere per un importo di oltre 42 milioni.

Dalla conferenza stampa emergono anche alcuni progetti in rampa di lancio e che interessano immediatamente i cittadini. L'impianto di illuminazione cittadina è arrivato a quota 5000 punti luce cambiati ed entro la fine dell'anno saranno il doppio.

Per quanto riguarda Atm, invece, sono pronti 36 milioni di euro. Quasi sette per rinnovare le 15 vetture del tram, e altri 30 per la riqualificazione del percorso e per la progettazione di quel possibile cambio di percorso di cui si parla da tempo. Fra i grandi cantieri, spiccano i 72 milioni del porto di Tremestieri, i 16 milioni della via don Blasco, e tutti i nuovi parcheggi di interscambio, una quindicina, che dovranno essere realizzati nei prossimi mesi

Nel giorno del suo ritorno al Comune, lo stesso giorno in cui è arrivata la notizia che è il secondo sindaco in Italia per gradimento, De Luca avrebbe dovuto ricominciare con entusiasmo, allegria e serenità. E invece i toni sono sempre gli stessi, attacchi e minacce e un comportamento inaccettabile nei confronti di un giornalista, il direttore di Letteraemme Alessio Caspanello, reo solo di aver posto una domanda sul Palagiustizia. Una conferenza stampa che non è stata una conferenza stampa ma solo un comizio dell'amministrazione comunale.

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