Infrastrutture a Messina, piano da 89 milioni di De Luca. Parte del governo in pressing sul Ponte sullo Stretto
Si chiama Riparte Messina ed è il “grande Piano infrastrutturale” che il Comune intende lanciare da ora ai prossimi mesi e che verrà presentato ufficialmente lunedì, nel corso della conferenza stampa che segna il ritorno del sindaco Cateno De Luca a Palazzo Zanca, dopo due mesi di assenza. Una forte iniezione di risorse che l’amministrazione destina alla realizzazione di una serie di opere pubbliche che riguardano la rete idrica, l’edilizia scolastica, la riqualificazione urbana e territoriale e altri settori. L’obiettivo - riporta la Gazzetta del Sud in edicola - è investire subito, da qui alla fine del 2020, oltre 80 milioni di euro, e più di 300 milioni nell’arco dei prossimi tre anni. Ma quando si parla di “piano infrastrutturale” e ci si riferisce alla città di Messina, i riflettori inevitabilmente si spostano sulla madre di tutte le infrastrutture, il Ponte sullo Stretto, tornato al centro del dibattito politico nazionale e regionale. Se ne è occupato ieri sera anche Scirocco, il talk condotto da Emilio Pintaldi in onda su Rtp, nella sua nuova veste estiva, sotto il gazebo allestito nei giardini della Gazzetta del Sud. La bocciatura degli emendamenti al decreto Rilancio presentati da Forza Italia in Commissione bilancio a Montecitorio, comunque, non sembra precludere del tutto la possibilità che il Ponte torni, invece, al centro dell’agenda del Governo e del Parlamento. All’interno della compagine guidata dal premier Conte (l’ala rappresentata dai ministri Franceschini e De Micheli) si fanno forti le pressioni per rimettere sui binari giusti i treni verso il Sud e la Sicilia: l’Alta Velocità e il Ponte sullo Stretto.