«Dobbiamo rialzarci senza se e senza ma! Solo questione di qualche settimana. Mi farò perdonare... come sempre». È questa l'ultima comunicazione social del sindaco Cateno De Luca, il quale, tradotto in soldoni, non tornerà a stretto giro di posta a Palazzo Zanca. Un'assenza misteriosa che, quindi, si prolunga e chissà per quanto tempo ancora. De Luca, di fatto, è in “ritiro” nella sua Fiumedinisi, nella residenza dei genitori per stare accanto al padre, dalla prima decade di maggio. Oltre un mese, in cui le uniche eccezioni sono state le rare apparizioni “bucoliche” su Facebook, la partecipazione alla festa della Patrona del 3 giugno, in città, e un “blitz”a Palazzo Zanca il 12 giugno, nell'unica seduta di Giunta a cui De Luca ha preso parte, in questo periodo. Dall'inizio di maggio Messina è costretta a fare a meno della presenza “piena” del suo sindaco, un sindaco fino a quel momento iper-presenzialista, sebbene non fossero mancate, nei mesi precedenti, improvvise assenze. Vedi il “ritiro” di una settimana, sempre a Fiumedinisi, avvenuto ad inizio febbraio, dopo la turbolenta maratona sul “cambio di passo” in consiglio comunale. Non è normale e a sottolinearlo, adesso, è anche la politica. In particolare i consiglieri comunali del Pd, Gaetano Gennaro, Antonella Russo, Felice Calabrò e Alessandro Russo: «Per tutto questo tempo - scrivono in una nota - abbiamo atteso con pazienza di conoscere le reali motivazioni che stanno impedendo di fatto al sindaco di esercitare il proprio mandato con la sua presenza fisica a Palazzo Zanca. Fino ad oggi il sindaco non ha ritenuto di comunicare con modalità istituzionali e trasparenti alla città i motivi e la durata della sua assenza. Crediamo sia giusto che la città sappia con precisione quanto ancora debba attendere per riavere un primo cittadino nella pienezza delle sue funzioni». L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Messina