È stata un’apparizione fugacissima, in tarda serata, a Palazzo Zanca, prima di tornare nella sua Fiumedinisi. Il sindaco di Messina, Cateno De Luca lo scorso 12 giugno, ha presieduto, nel salone delle Bandiere, una riunione straordinaria della Giunta durante la quale, alle 23,40 in punto, è stato approvato l’atto di impugnazione del decreto del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il lungo “distanziamento sociale” dalla città - ricostruisce la Gazzetta del Sud in edicola -, per serie ragioni familiari, non ha posto fine a quella “sfida” che De Luca aveva lanciato al Governo nazionale e, in definitiva, alla massima autorità dello Stato, visto che è stato Mattarella a firmare il decreto di annullamento della precedente ordinanza sindacale sulle questioni dell’attraversamento dello Stretto. Nel testo del provvedimento con cui si affida l’incarico ai due noti avvocati (Carlo Taormina, tra i legali più famosi d’Italia e assiste da anni De Luca; il professor Angelo Clarizia, 72 anni, salernitano, è uno dei massimi esperti di Diritto amministrativo in Italia), si ripercorrono in sintesi i passaggi della delicatissima vicenda.