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Taormina, più suolo pubblico agli esercenti: frenata dell'Amministrazione

Aumentare del 50% i suoli pubblici per compensare gli effetti della crisi economica causata dal Covid-19? L'amministrazione comunale di Taormina si mostra scettica sull'argomento e il sindaco Mario Bolognari gela le aspettative degli operatori economici, ritenendo di difficile applicazione questa soluzione, già ipotizzata da alcuni commercianti, secondo i quali si potrebbero ampliare le concessioni di superficie esterna in corso Umberto e in altre zone della città.

«I suoli pubblici a Taormina hanno due limiti - spiega Bolognari -. Il primo è la norma regionale che prevede l'opportunità di un ampliamento del 50% ed è quasi del tutto impraticabile. Tale norma dice che possiamo esentare in parte o in toto il pagamento della tassa sul suolo e che il suolo concesso può essere aumentato del 50% per compensare il problema del distanziamento. A Taormina questa cosa è difficilmente applicabile per alcuni casi e si potrebbe già creare il problema perché alcuni potrebbero ottenere il beneficio in questione, ossia poter avere più spazio, mentre alcuni, in verità, dovrebbe ridurlo perché alcune attività sono a stretto contatto l'una con l'altra. Ancora più pericolosa è la norma nazionale, nella quale si dice che per effetto di una semplice comunicazione al Comune si salta il parere della Soprintendenza e non si attende il parere stesso del Comune. In sostanza, immaginiamo questa norma applicata a Taormina, come anche a Lipari, Marzamemi, Stromboli e Noto".

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Messina

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