«Un monitoraggio delle azioni messe in campo a tutela di persone anziane, non autosufficienti e disabili, dei soggetti più fragili per analizzare azioni ed i servizi ed intervenire per migliorarli soprattutto in questa fase di emergenza Coronavirus». A chiederlo sono i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil di Messina, Giovanni Mastroeni, Antonino Alibrandi e Ivan Tripodi, insieme ai segretari generali delle federazioni dei pensionati Gaetano Santagati, Bruno Zecchetto, Giuseppe De Vardo e Nunzio Musca. «È un’emergenza epocale colpisce soprattutto gli anziani e le fasce più deboli della popolazione e ci si deve attivare a tutti i livelli per contenere, anche, un altro pericoloso virus: quello dell’isolamento di queste persone». Per i sindacati, che della vicenda hanno anche interessato formalmente il Prefetto, è importante capire come stanno operando i singoli comuni, dai più grandi ai più piccoli, sull’organizzazione dei servizi di prossimità come la spesa e i farmaci a domicilio, i contatti con i medici. «Pur tenendo conto delle difficoltà di reperimento dei dispositivi di protezione individuale – sostengono – per noi resta centrale l’assistenza domiciliare integrata e l’assistenza psicologica. Assistenza e riabilitazione sono servizi indifferibili che devono essere assicurati e garantiti dai comuni e dalle Asp. È, inoltre, importante attivare un monitoraggio sulle RSA e delle case di riposo della città e del territorio della provincia». Un monitoraggio che si rende ancora più urgente e necessario proprio in riferimento alla grave situazione che si è verificata proprio in una casa di riposo di Messina. «Abbiamo tutti l’obbligo di rappresentare a chi sta gestendo la realtà per quello che è - affinché si possa intervenire concretamente e senza indugi. Nelle case di riposo per anziani si rischia una strage silenziosa perché aumentano i casi di contagio. Bisogna fare presto, dotare gli operatori sociosanitari dei dispositivi di protezione individuale, isolare con maggiore efficacia queste strutture e sottoporre tutti al test del tampone, al fine di individuare ed isolare i focolai». Per i sindacati è necessaria una strategia d’insieme che, attraverso i Distretti socio-sanitari, possa garantire assistenza continua a tutte le persone che si trovino ad avere maggiore necessità di aiuto. «È indispensabile la concertazione tra le categorie più rappresentative delle fasce più deboli. Solo in questo modo si potranno individuare tutte le misure concrete a sostegno di chi ha maggior bisogno di assistenza in questo periodo. Non si può continuare a fare finta di niente, o tergiversare: non ci possiamo permettere ulteriori perdite di tempo, perché servono soluzioni e servono subito».