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Cambio di Passo a Messina, colpi di scena in aula e tutto rinviato

Cateno De Luca

Due colpi di scena hanno già caratterizzato l'arrivo in consiglio comunale del "Cambio di passo" proposto dall'Aula dal sindaco Cateno De Luca. E un terzo potrebbe arrivare alle 22, quando lo stesso De Luca parlerà alla città con una diretta che verrà trasmessa sulla sua pagina Facebook.

In ballo c'è sempre la minaccia di dimissioni e di ritorno anticipato al voto in caso di mancata condivisione, da parte di una consolidata maggioranza d'aula, della piattaforma politico-programmatica chiamata, appunto, "Cambio di passo".

Il primo colpo di scena: il gruppo "Sicilia Futura", che fa riferimento all'ex deputato regionale Beppe Picciolo, è uscito dall'aula, dopo un lungo intervento del capogruppo Piero La Tona. Il quale in prima battuta aveva ribadito che i percorsi politico e amministrativo avrebbero dovuto essere scissi, spiegando anche che una cabina di regia sarebbe stata ipotizzabile solo in caso di accordo "bilaterale": sostanzialmente, con un'apertura alle forze politiche di rappresentanze nella Giunta.

In seconda battuta, però, La Tona ha spiegato che dopo l'ultimo intervento del sindaco, quello di domenica in cui ha attaccato nuovamente il Consiglio, non ci sono più margini di manovra. Da qui la decisione di abbandonare l'aula.

Il secondo colpo di scena poco dopo: il sindaco ha chiesto la sospensione di un'ora dei lavori per poter partecipare alla concomitante cerimonia dell'offerta del cero votivo alla Santa Eustochia. Sospensione accordata, ma poco dopo i capigruppo hanno deciso di non aspettare e di rinviare la seduta a mercoledì pomeriggio. Tutto congelato per 24 ore? Forse. Perché l'intervento che il sindaco terrà alle 22 potrebbe rimescolare nuovamente le carte. Oppure chissà, scrivere definitivamente la parola fine a questa vicenda e forse anche a questo mandato amministrativo.

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AGGIORNAMENTO DELLE 18.14 - Altro colpo di scena: i capigruppo decidono di rinviare la seduta a mercoledì pomeriggio, a causa della prolungata assenza del sindaco per la cerimonia del cero votivo a Santa Eustochia.

AGGIORNAMENTO DELLE 17.51 - Su richiesta di De Luca, la seduta viene sospesa per un’ora a causa di un impegno nella qualità di sindaco metropolitano.

AGGIORNAMENTO DELLE 17.50 - Giuseppe Fusco (M5S): “Amministrare non è una continua campagna elettorale, bisogna governare in modo inclusivo e rispettoso, se un sindaco non ha queste caratteristiche non vale nulla”.

AGGIORNAMENTO DELLE 17.40 - Nei corridoi si fanno prime proiezioni sulle adesioni finali (assenze comprese) al Cambio di passo proposto da De Luca: i sì sembrano limitati a 12, 16 i no, gli altri si dividono tra indecisi e astenuti. Ma se questi fossero i numeri, le dimissioni del sindaco De Luca sarebbero inevitabili.

AGGIORNAMENTO DELLE 17.35 - Ancora La Tona, che trasforma una possibile apertura in quella che appare una netta chiusura: “L’ultima lettera del sindaco ha messo una pietra tombale su qualsiasi ipotesi di rapporti civili tra Giunta e consiglio comunale. È la goccia che fa traboccare il vaso, siamo stati di fatto definiti tonti e morti di fame. Il limite è superato. Non intendiamo più rimanere a farci offendere da chi continua a praticare cadute di stile. Non intendiamo continuare questo dibattito. Per questo noi di Sicilia Futura dichiariamo di abbandonare l’aula e di rinunciare al gettone di presenza odierno”. Colpo di scena dunque: i tre consiglieri di Sicilia Futura (La Tona, Rotolo e Interdonato) lasciano l’aula.

AGGIORNAMENTO DELLE 17.30 - Interviene Piero La Tona (Sicilia Futura): “Non siamo davanti ad un mero atto amministrativo, ad un atto dovuto, anzi, è un atto assolutamente non dovuto. Un atto che eventualmente si compie prima delle elezioni, e non dopo. Chiederemo all’aula un emendamento col quale scorporare le tre parti della proposta, perché sono cose completamente diverse. È con amarezza che abbiamo vissuto le vicende degli ultimi giorni, ultimo lo spostamento dei locali dell’ufficio stampa. Dimostra che lei non tiene in alcun conto ciò che pensa o scrive questo consiglio comunale. Da qui la nostra domanda: presume il sindaco di essere unico depositario degli interessi della città? E parliamo del merito delle sue azioni, a noi non sembra che lei, signor sindaco, sia disposto realmente a confrontarsi con il consiglio comunale. Il confronto deve continuare ad essere unilaterale o concordato e condiviso? Quando parliamo di cabina di regia intendiamo riferirci ad un tavolo tecnico-politico con pari dignità e pari possibilità di proposta e di essere presente nei due bracci di governo della città”. In altri termini, spazi in Giunta. “A lei sembrerà un inciucio - continua La Tona -, ma nei comuni piccoli come lei sa le maggioranze esistono perché le intese sono state raggiunte prima. E i gruppi sono rappresentati in Giunta. È vecchia politica? Non lo so. Non ragioniamo di poltrone, perché la barbarie politica interna a questo ha portato. Se lei non vuole nessuno di esterno nella sua squadra, se non chi sceglie lei anche con lo stile di Amici di Maria De Filippi, è legittimo ma è una sua scelta. Ogni scelta è legittima ma da ogni scelta derivano delle conseguenze. Se lei non ha una maggioranza conclamata è per sua precisa scelta. Come non consente di far partecipare alle scelte della Giunta, non può chiedere di dettare le regole in Consiglio. Questo non comporterà ostracismo da parte nostra, noi continueremo a valutare atto per atto. Ma questo è un campo amministrativo, non politico. Quindi: nessuna cabina di regia se unilaterale e senza accordo politico, concordando programmi e uomini; le modifiche al regolamento, alcune irricevibili, sono atto di esclusiva competenza del Consiglio che valuterà se e cosa modificare; i titoli delle circa cento proposte di delibera sono valutabili positivamente, ma dovranno conoscersene i contenuti. Se si chiede fiducia politica, la risposta è no, perché non si può dare fiducia a chi non intende darne. Se è un percorso amministrativo, la risposta è sì, valutando volta per volta ogni atto”.

AGGIORNAMENTO DELLE  17.11 -“Il 27 dicembre - prosegue De Luca - l’ennesimo attacco, con la bocciatura del contratto di servizi di Atm Spa, con la conseguente mia reazione. Pochi giorni dopo la delibera passa per appena un voto. E questo per rispondere a chi dice che il sindaco ha una maggioranza consolidata. La delibera passa, paradossalmente, ma viene bocciata l’immediata esecutività. Questo evidenzia che manca una regia d’aula. Le mie reazioni sono ben collocate in momenti ben precisi delle dinamiche tra Giunta e consiglio comunale”. Quindi i punti chiave del Cambio di passo: “Cabina di regia... avete idee alternative? L’aula non può essere improvvisazione. Modifiche del regolamento: alcune non si possono fare? Discutiamone. Il tema è semplice. Come sto io qui 24 ore su 24, ci sono consiglieri che stanno qui ore, ma altri che passati i 40 minuti necessari a ottenere il gettone vanno altrove. Lo dicono gli atti. Ultimo aspetto, le delibere che ho proposto come programma del 2020: non abbiamo fatto altro che declinarle in urgenti, di completamento del Salva Messina, di gestione ordinaria e di pianificazione strategica. Non avendo una maggioranza, io devo sapere. Se ci volete stare andiamo avanti, se prevalgono altri interessi ce ne andiamo a casa, perché io non mi chiamo Accorinti! Se vi piace io cammino a mille, se non vi piace torno a fare il mio mestiere”.

AGGIORNAMENTO DELLE 17,04 - Nota a margine: al fianco del sindaco nessuno degli assessori. Tra il pubblico, oltre ad un folto numero di giornalisti, molti dei suoi “fedelissimi” delle partecipate. Sugli spalti alcuni sostenitori ma anche rappresentanti di Cambiamo Messina dal Basso.

AGGIORNAMENTO DELLE 17.03 -  “È stata data la possibilità di un posto in giunta di raccordo tra consiglio e amministrazione, ma nessuna proposta mi è giunta. È stata data a tutti la possibilità di studiare la relazione sul primo anno di mandato. Ho sempre utilizzato il ‘noi’, in qualsiasi occasione. È stato fatto un dibattito col sindaco, con la Giunta, con i rappresentanti delle partecipate. E nessuno è stato in condizione di metterci in difficoltà su cosa era scritto in quelle 1.500 pagine”. Quindi il sindaco continua con la disamina degli atti portati in aula: “Con il no al bilancio di Arismè iniziano ad arrivare i primi segnali. E io ascolto, prendo atto, cerco di capire. Anche con la variazione di bilancio registro alcune pretestuose rigidità da parte di qualche consigliere comunale. Quindi ho iniziato una serie di incontri, perché diciamocelo una volta per tutte: c’è sempre stato un sindaco che nei momenti cruciali ha dialogato con tutti. Non si parli di uomo solo al comando. Nelle settimane successive sono arrivati alcuni avvertimenti, quando sono iniziate le ulteriori delibere di attuazione del Salva Messina. Allora ho reagito, a metà dicembre, mettendo in chiaro a modo mio un evidente tentativo di far saltare il banco. Il 16 dicembre si è consumata la prima vendetta, viene affossato il piano di liquidazione di Atm, con assenze improvvise, astensioni e voti contrari”.

AGGIORNAMENTO DELLE 16.55 - “Chi ha votato il Salva Messina, visti i risultati ottenuti, non può non continuare ad appoggiarmi, non può non votare questa delibera, perché se dirà un “no” è solo per motivi personali, ma deve esplicitarli alla città”.

AGGIORNAMENTO DELLE 16.40 - De Luca entra nel dettaglio della piattaforma Cambio di passo, partendo dall’atto su cui si è fondata tutta la prima parte del mandato, il Salva Messina. E lo fa elencando chi ha votato, chi era presente e chi era assente alle votazioni principali in consiglio comunale. Quindi elenca i risultati ottenuti dopo il “varo” del Salva Messina, a partire dal nuovo Piano di riequilibrio e dall’abbattimento della massa debitoria di 196 milioni di euro.

AGGIORNAMENTO DELLE 16.34 - De Luca: “Se la cabina di regia serve per sopperire ad un’anomalia, un sindaco senza consiglieri comunali, è normale parlarne. È una necessità che emerge dalla storia di questi 18 mesi. La necessità di un raccordo, rispetto al quale dico benvenuti a tutti e 32, ma è logico che ci vogliono numeri in grado di sostenere questo cambio di passo. Nella mia stanza non c’è stato consigliere comunale che non abbia avuto diritto di cittadinanza. Non c’è alcuna azione a spaccare i gruppi. Il voto di una piattaforma politico-programmatica per il 2020 serve solo a sopperire a questa anomalia. E devo capire entro subito se ci sono le condizioni per portare avanti questo programma. La mia maggioranza siete voi e devo sapere cosa pensate”.

AGGIORNAMENTO DELLE 16.26  - Torna a parlare il sindaco De Luca: “L’ho detto a inizio mandato, non nascerà mai un gruppo del sindaco in aula. Anche per questo ho cambiato la proposta dell’intergruppo nella cabina di regia proposta da Sicilia Futura. Il quadro è questo e questo rimane sotto il profilo politico”.

AGGIORNAMENTO DELLE 16.15 - Altra pregiudiziale di Benedetto Vaccarino, uno dei genovesiani doc del consiglio comunale: “Non condividiamo a priori che venga sottoposta all’aula una piattaforma politica-programmatica”. Viene di fatto ribadito il muro contro muro tutto politico tra l’area Genovese del centrodestra e il sindaco De Luca. Viene definito “irriguardoso” dare “assensi a priori alle delibere elencate” nella piattaforma. Il gruppo Genovese chiede di cambiare l’oggetto della delibera senza metterla ai voti così com’è stata presentata. “Non abbiamo aprioristicamente ostacolato il percorso amministrativo - aggiunge Vaccarino, che in chiusura ammorbidisce i toni -. A chi serve spaccare i gruppi politici? La città capirebbe le sue dimissioni, il gioco vale la candela? Tenda la mano a chi le porge un ramoscello di pace”.

AGGIORNAMENTO DELLE 16.07 - De Luca risponde a Rizzo, spiegando di aver fatto riferimento agli interventi che hanno caratterizzato la fine del 2019. “Le mie parole vanno contestualizzate - spiega De Luca -, ribadisco che dobbiamo stare attenti alla parvenza che diamo all’esterno. Se oggi questo Consiglio ha il coraggio di affermare che le ricette proposte in quest’aula con il Salva Messina hanno avuto gli effetti sperati, anzi di più, cosa c’è di male nel dire che questi risultati li abbiamo raggiunti? Questo è un messaggio verso chi pensa che si possa strumentalizzare un’intesa raggiunta come se qui ci fosse qualcuno a tirare il guinzaglio. Io ad oggi non ho sentito un consigliere o un gruppo politico che si sia attribuito i meriti, condividendoli con il sindaco, dei risultati raggiunti, come se ci si vergognasse. Questa sindrome non mi sta più bene. Comportamenti e risultati sono completamente scollegati dalle dichiarazioni, ecco il vorrei ma non posso. Noi abbiamo fatto un patto, nel 2018, quello di stare sullo stesso lato della barricata. Mi avete dato un mandato e l’ho portato avanti. Se non volete fregiarvi dei risultati, non è un problema mio”.

AGGIORNAMENTO DELLE 16.00 - La seduta si apre con un intervento in pregiudiziale di Massimo Rizzo, di LiberaMe, che chiede al sindaco di chiarire le sue dure affermazioni dei giorni scorsi su gettoni di presenza, indennità e scarso amore dei consiglieri comunali nei confronti del “bene comune”.

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