Messina

Sabato 23 Novembre 2024

Barcellona, la Regione assegna 1,6 milioni per la stabilizzazione di 44 lavoratori Asu

La Regione assegna, l'antivigilia di Natale, al Comune di Barcellona Pozzo di Gotto il finanziamento complessivo di 1.672.175 di euro - nel quinquennio 2020-2024 - “per la stabilizzazione a tempo indeterminato e la conseguente fuoriuscita dall'elenco regionale - di cui all'articolo 30, lr. 5/2014” - dei lavoratori Asu. A darne notizia è Palazzo Longano che da conto di un provvedimento adottato nella mattinata di ieri dal dirigente del servizio 1, del Dipartimento del lavoro dell'assessorato regionale delle Politiche sociali e del lavoro, con il decreto dirigenziale 4911. Nei giorni scorsi, infatti, lo stesso ente con richiesta firmata dal sindaco Roberto Materia che integrava analoga richiesta inviata in precedenza dal vicesindaco Filippo Sottile allo stesso assessorato, aveva perfezionato l'istanza di finanziamento per la “stabilizzazione” di 44 lavoratori Asu, ex Lsu, in servizio da quasi 25 anni a Palazzo Longano. Tra questi, i più anziani, sono gli ex lavoratori edili ed ex cassintegrati del consorzio che realizzò il raddoppio ferroviario e le stazioni di Barcellona e Milazzo. Nello specifico la richiesta di stabilizzazione riguarda 12 posti di categoria B1, esecutore amministrativo-contabile part-time a 18 ore settimanali; e 32 posti di operatore generico categoria A part-time a 18 ore settimanali. Sindaco Materia e vicesindaco Sottile (quest'ultimo ha seguito con particolare attenzione l'intera vertenza nel suo complesso dei lavoratori precari) hanno evidenziato che «come già più volte affermato nelle settimane scorse, la disponibilità di questa risorsa è il presupposto che permette di reiterare una nuova richiesta di autorizzazione alla Cosfel per la stabilizzazione di quest'ultima aliquota di personale precario e di completare così il quadro delle stabilizzazioni e di chiudere definitivamente il tempo del precariato». Non sarà comune questione di facile ed immediata soluzione in quanto tutto resta condizionato, oltre che ad un nuovo parere della Cosfel, alla modifica della nuova pianta organica rimodulata lo scorso 2 dicembre su richiesta della stessa Cosfel.

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