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Caos nel Pd a Messina, il segretario provinciale Paolo Starvaggi si dimette

Il segretario provinciale del Pd di Messina Paolo Starvaggi

"Caro Segretario Nazionale e Vice Segretario del Pd di Messina, con la presente rassegno le mie irrevocabili dimissioni da Segretario della Città Metropolitana di Messina e lascio il Partito Democratico, di cui faccio parte sin dalla nascita e per il quale mi sono speso con impegno e lealtà fino all’ultimo, nella speranza di qualche segnale che potesse consentirmi di continuare il mio mandato". Inizia con queste parole la lettera che Paolo Starvaggi ha inviato alla segreteria nazionale del Partito Democratico per comunicare le sue dimissioni dalla posizione di segretario del Pd di Messina.

"Purtroppo - continua Starvaggi -, dopo l’attacco mediatico strumentale ed ingiusto messo a segno contro la mia persona ed estremamente dannoso per il partito, non ha avuto l’esito sperato la mia nota del 30.10.2019 al Segretario Zingaretti, alla Commissione Nazionale di Garanzia ed al Commissario Regionale Onorevole Losacco, nella quale auspicavo un immediato intervento del Partito Nazionale al fine di 'consentire il superamento delle contrapposizioni e delle eccessive tensioni, nell’interesse supremo del partito e nel rispetto delle regole statutarie'. Anzi, dopo avere consegnato alla stampa un comunicato, in cui ho nuovamente dichiarato di volere rimanere nel Pd e di non condividere la scissione di Renzi, concordato con il Commissario regionale che mi invitava a chiarire la mia posizione e continuare nel mio incarico, ho avuto l’amara sorpresa, nell’articolo che riportava il mio comunicato, che proprio Losacco ha nominato un sub-commissario regionale con delega per Messina, che pur non interferendo con il mio incarico di segretario provinciale, ha consentito all’Onorevole Navarra di portare l’ennesimo attacco nei miei confronti, strumentalizzando tale nomina ed affermando 'Ho apprezzato molto la sensibilità del Commissario
Regionale Losacco che, prendendo atto dei comportamenti contraddittori del segretario Starvaggi, ha deciso di nominare un subcommissario regionale per la provincia di Messina'".

"E’ stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, insieme alla maggioranza dei componenti degli organismi provinciali che, in oltre 100 componenti, mi hanno manifestato di volere lasciare il Pd di Messina, ho dovuto prendere atto che questo non è più il partito che avevamo provato costruire e non ci sono più le condizioni di agibilità politica per continuare. Il clima è divenuto insopportabile - continua la lettera -, troppi veleni, ripicche, ostacoli, alimentati e portati avanti da pochi, ma si sa, distruggere è molto più facile che costruire. Poi, l’esito, peraltro prevedibile se non scontato, del giudizio dinanzi al Tribunale di Palermo sul seggio conteso all’Ars tra Laccoto e De Domenico, non potrà che acuire i contrasti in atto, per come si evince dalle agguerrite dichiarazioni di quest’ultimo".

"In tutti i modi ho cercato di ricomporre questa contesa ed in qualche momento ho pensato che la politica potesse far cessare la materia del contendere e dare una soluzione ragionevole ed equilibrata alle legittime aspettative di ciascun contendente, ma tanto il partito nazionale quanto qualche inesperto ed irriducibile politico locale, non ne hanno voluto sapere. Mi faccio da parte, tolgo il disturbo, spero che le mie dimissioni possano essere di rasserenamento e contribuire ad un clima più collaborativo di quello che ha caratterizzato l’ultima parte della mia segreteria. Auguro alle tante persone perbene che restano nel Pd, ai dirigenti che mi hanno collaborato con impegno e lealtà, agli amministratori bravissimi iscritti al Pd di Messina, di riuscire a proseguire il percorso avviato con la mia segreteria, di un partito plurale ma coeso, collegiale e radicato sul territorio, non messinacentrico ed al servizio dei cittadini piuttosto che della carriera politica del parlamentare di turno".

"Nel mio ruolo di segretario - prosegue Starvaggi - ho impiegato energie che nemmeno sapevo di avere, continuando a svolgere i miei gravosi ma stimolanti impegni professionali, in ogni giornata di questo viaggio che è stato si faticoso ma che mi ha arricchito dal punto di vista umano e politico. Per cui non smetterò mai di ringraziare di quello che mi hanno dato, il partito e la sua base genuina e straordinaria, i segretari di Circolo, tutti gli amministratori, tutti gli iscritti, nessuno escluso, pure quelli che mi hanno attaccato, a volte gratuitamente. Non porto alcun rancore nei confronti di nessuno. Farò tesoro di tutto quello che ho imparato e di tutte le persone che in questi anni ho incontrato. Chiedo rispetto per questa mia scelta e spero non ci siano più ragioni per proporre processi sul piano mediatico, penso che i miei oppositori abbiano raggiunto il loro obiettivo, anche se non si sono resi conto che non hanno vinto alcunchè e che a perdere è stato il Pd di Messina. Si sono mostrati incuranti del travaglio e del dolore che una decisione del genere può provocare, e soprattutto più prodighi a dare motivazioni per abbandonare piuttosto che a convincere a rimanere. Questi atteggiamenti mi hanno fatto comprendere il malessere del Pd di Messina, che poi è anche quello del Pd Nazionale, in cui la contrapposizione interna è ormai divenuta più forte della voglia di vincere e di vedere affermate le idee del Pd e rafforzato in me la convinzione che senza la nascita di un soggetto nuovo la sinistra non riuscirà a battere la destra nel paese. Ma in fondo questa è anche la convinzione del Segretario Zingaretti, di recente più volte manifestata".

"Pertanto - conclude Starvaggi -, ho deciso di intraprendere una strada diversa ma non opposta, sempre nel segno dei valori democratici che ancora condivido e sempre condividerò. Ne beneficeranno la mia meravigliosa famiglia, che per il partito ho un po' trascurato e l’associazionismo cui voglio ulteriormente avvicinarmi. Auguro al Pd buona fortuna e sono certo che le nostre strade si potranno incrociare in tanti modi. Resto in attesa di conoscere le modalità con cui procedere insieme alla tesoriera, anch’essa dimissionaria, al passaggio delle consegne".

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