Seconda ordinanza di decadenza per il sindaco di Longi Antonino Fabio, nel giro di due anni. Il Tribunale civile di Patti ha accolto il ricorso presentato dal candidato sindaco sconfitto alle ultime amministrative dello scorso aprile, Nino Miceli.
Motivo del ricorso, proposto con il legale Ciro Gallo, anche stavolta il grado di parentela del sindaco con il presidente della Banca di credito cooperativo Valle del Fitalia, il fratello Luigi, titolare della tesoreria comunale fino a qualche tempo fa.
La difesa del primo cittadino aveva chiesto che fosse dichiarata cessata la materia del contendere per avvenuta rimozione della causa di incompatibilità, stante l’affidamento del servizio di tesoreria del Comune di Longi a Poste Italiane s.p.a.
Per il tribunale però Fabio, al momento della candidatura versava nella già accertata condizione di incompatibilità, in quanto la risoluzione del rapporto con la BCC Valle Del Fitalia, esercente il servizio di tesoreria comunale, è avvenuta successivamente all’atto di proclamazione del sindaco.
Ne deriva che la causa di incompatibilità non è stata rimossa nel termine di legge e dunque Fabio, già dichiarato decaduto per lo stesso motivo nel precedente mandato, deve di nuovo abbandonare la carica.
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