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Messina, De Luca: "Io minacciato di morte, la città non abituata a rispettare le regole"

Il sindaco di Messina, Cateno De Luca

Dice di non temere «minacce di rappresaglie». Ma, nel frattempo, ha chiesto e ottenuto una riunione straordinaria del Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico presieduto dal prefetto Maria Carmela Librizzi.

Il sindaco di Messina, Cateno De Luca rilancia quella che definisce «la più grande sfida avviata dalla mia amministrazione, il contrasto ad ogni forma di illegalità». Ancor più che salvare il Comune dal dissesto, questo sembra diventato il chiodo fisso del primo cittadino. I fronti aperti sono molti, forse troppi, e ogni volta si ha l’impressione che i bersagli della giusta azione di ripristino della legalità siano i “pesci piccoli”, dal lavavetri dei semafori al piccolo ambulante, dal custode “assenteista” alla prostituta trovata in una casa d’appuntamento.

In realtà, spiega De Luca sulla Gazzetta del Sud oggi in edicola, la battaglia in corso è a 360 gradi: «Non guardiamo in faccia nessuno, non facciamo sconti a nessuno e non è vero che ce la prendiamo con i più deboli. Anche sull’organizzazione dell’accattonaggio ci sono mani criminali che tirano i fili. E così è sulle occupazioni abusive degli alloggi o del suolo pubblico. E così ci sono imprenditori che lucrano sull’affitto delle case d’appuntamento. E ci sono persone che speculano sull’alcol venduto ai ragazzini».

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