Da Roma sono arrivati a Messina 35 milioni di euro, immediatamente nelle disponibilità di Palazzo Zanca come anticipazione per il finanziamento del Piano di riequilibrio finanziario pluriennale. Una boccata d’ossigeno - analizza la Gazzetta del Sud in edicola - che può preludere alla svolta definitiva, quella annunciata in questi giorni dal sindaco Cateno De Luca, il quale non fa mistero di voler uscire definitivamente dalle procedure del pre-dissesto, scongiurando una volta per tutte l’ipotesi del “default”. Ma perché ciò accada occorre che si concretizzino ulteriori passi avanti lungo la strada del risanamento economico-finanziario. Il destino del Comune di Messina è legato ad alcuni contenziosi rimasti in piedi. Sono le cause riguardanti i grandi creditori per un valore complessivo di circa 75 milioni di euro: l’impresa Schipani (43 milioni), la vicenda “derivati Dexia” (9 milioni), il contenzioso con diversi avvocati che hanno difeso il Comune (9 milioni), l’impresa Ricciardello (14 milioni). "Se entro il 30 novembre non si definiranno tali accordi o si definiranno in parte – spiega il sindaco Cateno De Luca –, il Piano di riequilibrio rimarrà in vigore fino al 2033, e resterà all’orizzonte, purtroppo, anche l’incubo della dichiarazione di dissesto".