Dal 23 novembre scorso l'Atm di Messina è in un limbo, una sorta di “terra di mezzo” creata in pochissimi minuti. Quelli che sono bastati al consiglio comunale per votare prima la messa in liquidazione dell'attuale Atm e subito dopo la costituzione della nuova Atm Spa, in quella frenetica maratona (sì, sembra un ossimoro) chiamata “Salva Messina”.
Da allora l'Atm galleggia, come riporta la Gazzetta del Sud in edicola, tra una messa in liquidazione non ancora partita e una nuova azienda, una Spa, che ovviamente resta sullo sfondo, in attesa di sviluppi.
Per dare un senso e un contenuto a questa “terra di mezzo”, la Giunta De Luca ha dato disposizioni, tramite una delibera, al dirigente alla Mobilità di predisporre un contratto di servizio “ponte”, che di fatto eviti all'attuale Atm di condurre mensilmente una lotta per la sopravvivenza, con l'incubo di andare a vedere l'estratto conto in banca (non a caso non sono mancati ritardi nei pagamenti degli stipendi, negli ultimi mesi).
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