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Baraccopoli di Messina, Salvini: "Siamo pronti a intervenire, impegno per una soluzione definitiva"

La baraccopoli di Messina

«Io sono stato in quel quartiere, ci sono alcune situazioni che risalgono al 1908: evidentemente bisogna recuperare qualche anno di inerzia. Dal punto di vista di mia competenza, per quanto riguarda i dati sull'ordine pubblico e la prevenzione dello spaccio di stupefacenti, sono stati effettuati in quella zona da parte della polizia ben 33 servizi mirati, dal 15 gennaio a oggi, che hanno dato luogo a sequestri, denunce, arresti, perquisizioni».

Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, al question time rispondendo a un’interrogazione sulla problematiche della baraccopoli che si estende alle porte di Messina. Per quanto riguarda la sistemazione in nuovi alloggi «mi risulta che il comune di Messina si stia adoperando per reperire i fondi. Siamo a disposizione per intervenire, per parte mia garantisco sul fronte della sicurezza a coordinare la maggior convergenza possibile tra istituzioni nazionali e territoriali al fine di una soluzione definitiva».

Nel presentare l’interrogazione, la deputata Matilde Siracusano, di Forza Italia, ha ricordato che la baraccopoli di Messina è una sorta di «città di baracche dentro la città», che si estende per «230mila metri quadri», con «strutture che hanno tetti in eternit, fogne a cielo aperto e presenza di topi»; una vasta area in cui vivono «2.100 famiglie, 6.400 persone: cittadini messinesi, italiani - ha detto - non immigrati».

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