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Messina, stop alle costruzioni: consiglio comunale sul piede di guerra

Comune di Messina

I nodi continuano a venire al pettine e se non si sciolgono, rischiano di essere sempre più inestricabili. Dalle vicende urbanistiche a quelle riguardanti Messina Servizi, l'Atm, Messina Social City e alle questioni del bilancio comunale. Il sindaco ha deliberatamente delegato tutto, almeno per il momento, al vicesindaco Mondello e ai suoi assessori, alle prese con il chiodo fisso delle elezioni del 26 maggio, considerate - lo ha ribadito nei vari comizi che sta tenendo in giro per le Isole - una “prova del nove” decisiva per “contarsi” in vista dell'unica battaglia che gli sta veramente a cuore: la conquista della presidenza della Regione siciliana. E a Palazzo Zanca c'è la sensazione, sempre più concreta, di uno sbandamento generale, malgrado l'impegno di chi è rimasto ad occuparsi, anziché delle Europee, dell'amministrazione quotidiana della città.

Dopo la dura nota dei dirigenti regionali dell'Ambiente e dell'Urbanistica sul Piano regolatore generale e sulla necessità di salvaguardare il territorio (soprattutto le aree ricadenti all'interno della Zona a protezione speciale-Zps) da quei programmi costruttivi e dalle lottizzazioni edilizie che erano e sono sulla rampa di lancio e che al momento Palermo ha deciso di sospendere, ora anche il presidente del Consiglio comunale Claudio Cardile vuol vederci chiaro. E ieri ha annunciato l'intenzione di richiedere tutti gli atti al dirigente del Dipartimento Politiche del territorio - compresa la nota della Regione dello scorso 9 maggio - in vista di una possibile sessione straordinaria d'Aula. «Chiederemo risposte all'Amministrazione», ha promesso Cardile.

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