Quale è il parere dell'amministrazione comunale? Come intenderà muoversi il Consiglio: seguire l'atteggiamento pilatesco adottato nel precedente quinquennio o svolgere un ruolo da protagonista? L'unica risposta inaccettabile a questi interrogativi sarebbe il silenzio.
La nota inviata da Palermo lo scorso 9 maggio, firmata dai dirigenti dei dipartimenti regionali dell'Ambiente e dell'Urbanistica, ha messo il dito nella piaga. Messina è in una pericolosa situazione ibrida sul piano delle politiche urbanistiche. Il Piano regolatore in vigore, che in realtà era una variante generale imposta dal consiglio regionale dell'Urbanistica dopo la bocciatura del cosiddetto “Piano Urbani” all'inizio degli anni Novanta, risale ormai a 21 anni fa.
I vincoli del Prg sono scaduti da tempo, scrive la Gazzetta del Sud in edicola. Attorno alle questioni del Prg e dell'Urbanistica ruotano vicende delicate e anche affari, già avviati o in procinto di esserlo. Il lusso di star fermi non è consentito. Dalla Regione arriva un ultimatum: «Si evidenzia l'immediata necessità di una revisione generale dello strumento urbanistico comunale affinché sia sottoposto alla Valutazione ambientale strategica e alla Valutazione d'incidenza».
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