
Si torna a parlare di tram, uno dei “pallini” del sindaco Cateno De Luca, che non ha mai nascosto di non amare più di tanto la linea tranviaria di Messina.
È però fuorviante l’annuncio dato sui social stamattina dal sindaco: “Abbiamo avuto l’autorizzazione a procedere per eliminare le barriere e spostare la linea dalla cortina del porto”. La direzione generale territoriale del sud del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha effettivamente inviato una nota, ieri, a Palazzo Zanca, ma comunicando semplicemente che rispetto all’oggetto della richiesta del Comune, “fattibilità di interventi mitigativi delle barriere continue ed ampliamento di alcuni attraversamenti pedonali in sede tranviaria”, il ministero stesso, dopo un sopralluogo effettuato il 6 marzo scorso, dà il via libera alla produzione di “una proposta progettuale di massima che lo scrivente ufficio avrà cura di esaminare per l’eventuale consequenziale rilascio del nulla osta”.
Insomma, siamo ancora ai preliminari di un’idea di massima. De Luca svela anche quali sono i piani dell’amministrazione: “Stiamo preparando un progetto di circa 100 milioni di euro per riqualificare la linea tranviaria con i seguenti obiettivi: liberare la cortina del porto dalla linea tranviaria; eliminare le attuali barriere che hanno squartato la città; ripristinare i sottoservizi e la raccolta acque piovane; prolungare la tratta fino all’Annunziata a servizio della cittadella universitaria; riqualificare le attuali carrozze aumentandone il numero in funzione; collaudare tutta la tratta non essendo stata collaudata gran parte dell’attuale linea tranviaria”.
Da capire, nello specifico, cosa si intenda per prolungamento fino alla cittadella universitaria, situata in collina e quindi difficilmente raggiungibile (è un eufemismo) col tram. “Visto che per altri 15 anni dobbiamo piangerci il tram - conclude De Luca - almeno piangiamo con un occhio solo”.
Di fatto è la conferma definitiva di un’unica certezza: il tram non verrà smantellato.
Persone:
3 Commenti
Valentino Tosatti
23/03/2019 23:23
"Visto che per altri 15 anni dovremo piangerci il tram almeno piangiamo con un occhio solo". Credo che - in tutto il mondo - solo da un idiota come de luca si possa ascoltare un commento di tale insipienza. Suggerisco un gemellaggio con Mazara del Vallo, Avezzano e Castellammare del Golfo, dove amministrazioni parimenti obnubilate avevano intrapreso una guerra alle rotaie che "davano fastidio alle automobili", peraltro già rientrata in quasi tutti i casi. Trovo in questa notizia solo una cosa veramente buona: mi pare ormai ampiamente dimostrato quanto finora avevo invano cercato di spiegare ai vari più o meno tiepidi difensori del tram: cioè che una infrastruttura del genere una volta realizzata (e con i fondi comunitari) non costituisce una sorta di "arredo urbano" che può essere cancellata se non garba all'ultimo sindaco arrivato. E'invece un'infrastruttura di trasporto pubblico primaria, qualsiasi modifica della quale deve essere preventivamente autorizzata da organi dello Stato e della Regione. E non dimentichiamoci mai che qualsiasi approvazione o autorizzazione che non abbia il rango di legge può essere impugnata davanti ai TAR..... Valentino Tosatti
Valentino Tosatti
24/03/2019 00:06
La notizia importa solo per un aspetto: essa conferma ciò che avevo già ripetutamente segnalato a varie persone impegnate in difesa del tram. Cioè che un mezzo di trasporto del genere - oltretutto finanziato con fondi comunitari - non è un gingillo che può essere chiuso, smantellato o sostituito con qualcos'altro (ad es. la ben nota fuffovia aerea) a giudizio e piacimento dell'ultimo sindachetto arrivato. Qualsiasi modifica richiede invece autorizzazioni e progetti approvati anche dallo Stato, e quindi puntualmente contestabili. E non dimentichiamo poi che qualsiasi atto o provvedimento che non abbi forza di legge può sempre essere impugnato davanti al TAR!
Nino43
26/03/2019 19:24
Il problema è uno solo che dobbiamo piangere il sindaco.