La Rete No Ponte torna a farsi sentire chiamando a raccolta i suoi sostenitori. Dopo anni di silenzi per non entrare in polemica contro “operazioni propagandistiche”, si torna a parlare di No al Ponte in una partecipata assemblea nel salone delle bandiere di Palazzo Zanca.
«All’Ars è stato fatto un intergruppo di 12 deputati regionali favorevoli al ponte sullo Stretto - afferma Gino Sturniolo della Rete No Ponte - questo non significa che il ponte sullo Stretto sia all’ordine del giorno, ma che sul ponte c’è l’investimento di una classe politica incapace di progettare qualcosa e che agita una grande opera irraggiungibile per avere qualcosa da dire».
L’assemblea è anche una tappa in vista della manifestazione nazionale sul clima e contro la politica delle grandi opere inutili prevista per il 23 marzo prossimo a Roma ma vuole essere anche l’occasione per riunire realtà siciliane e calabresi per la costituzione di una piattaforma alternativa al ponte e quindi per le infrastrutture di prossimità, la messa in scurezza del territorio, la messa in sicurezza sismica, il rifacimento della rete ferroviaria e statale.
«La nostra preoccupazione è che si faccia il ponte senza il ponte - dice Antonio Mazzeo, giornalista -. La vittoria del no ponte potrebbe essere una vittoria di Pirro se non riusciamo a dare un cambio di direzione». È intervenuto anche Alberto Ziparo, docente di Urbanistica all’Università di Firenze.
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