Lunedì si ricomincerà. Non c’è bisogno di possedere il dono della preveggenza per pronosticare nuove interminabili file al Dipartimento Tributi. Ma il caso delle cartelle pazze “Imu 2013” non finisce qui. Nei prossimi giorni se ne discuterà nell’Aula di Palazzo Zanca. Il 28 è stata convocata dal presidente Libero Gioveni la seduta della competente Commissione che sentirà in audizione il dirigente del Dipartimento, ma saranno invitati anche il sindaco e l’assessore al ramo. Gioveni lancia un sasso nello stagno, denunciando chiaramente il danno erariale che potrebbe configurarsi dietro il “pasticcio” consumatosi in queste settimane. Un danno non lieve, visto che si ipotizza un costo gravante sulle asfittiche casse comunali di oltre centomila euro, risorse che si sarebbero potute impegnare in modo molto più redditizio. «Nell’assurda e incredibile vicenda delle cartelle Imu 2013 che ormai sta tenendo banco da quasi un mese in città – spiega il consigliere comunale –, a prescindere dalle motivazioni e dalla legittimità o meno delle opportune verifiche (certamente, però, strampalate) che il Dipartimento tributi è obbligato a fare per stanare eventuali morosi (ammesso che ci siano), non si può non considerare un aspetto che, a questo punto, ho il dovere di rappresentare: un possibile danno erariale provocato per l’esborso delle spese di notifica. I conti– insiste Gioveni – sono presto fatti: gli avvisi di accertamento sono stati inviati a campi one a circa 23.000 contribuenti messinesi, la stragrande maggioranza dei quali non deve assolutamente pagare nulla (basti pensare ai casi più strani e bizzarri emersi in queste settimane come l’invio delle cartelle ai proprietari di case popolari con rendite catastali bassissime o addirittura a cittadini non proprietari i nemmeno di una prima casa perché affittuari!). Leggi l’articolo completo su Gazzetta del Sud – edizione Messina in edicola oggi.