Serve una fase progettuale straordinaria “per bloccare la fuga dei giovani” e affrontare un 2019 che si preannuncia “preoccupante per l’economia della città”. L’appello arriva dal segretario generale della Cgil Messina Giovanni Mastroeni, a chiusura della riunione del Direttivo del sindacato confederale. “Nel contesto italiano – evidenzia Mastroeni - l’anno si apre con una stagione di mobilitazione, con la manifestazione del 9 febbraio di Cgil, Cisl, Uil per una Manovra Finanziaria che ha realizzato una serie di scelte sbagliate con in testa la mancanza di risorse per i necessari investimenti specie nel Mezzogiorno e in Sicilia. L’economia della nostra città e dell’intera area metropolitana non vede affrontati i nodi centrali per la realizzazione di nuovi progetti di sviluppo nelle infrastrutture (rete ferroviaria, viabilità, portualità)”. E sui progetti da far partire: “Dopo l’approvazione dell’istituzione della sedicesima Autorità di sistema dello Stretto è urgente l’avvio nella nostra realtà di un approfondimento progettuale, mentre la grande confusione esistente sull’istituzione della Zes di Messina va rapidissimamente chiarita. La Cgil riteneva e ritiene centrali per lo sviluppo del nostro territorio questi due progetti”. E ancora: “Ad aggravare il quadro – sottolinea Mastroeni sul governo della città - vi sono poi le scelte sbagliate di politiche amministrative compiute dalla Giunta De Luca. A distanza di sette mesi dal suo insediamento, il nuovo sindaco ha prodotto un negativo approccio sul terreno dei rapporti che ha portato la Cgil e la Uil a querelarlo. Tale suo atteggiamento in generale ha determinato la mancanza di una vera interlocuzione politica con il Governo nazionale sia sulla partita dei debiti finanziari, laddove altre città hanno ottenuto interventi di sostegno e di solidarietà nazionale; sia su quella del risanamento che ha portato ad un fallimento totale sulla realizzazione degli interventi annunciati”. L’appello della Cgil è rivolto a tutte le varie organizzazioni datoriali, alle associazioni professionali, all’Università, all’associazionismo, “per l’avvio di una fase progettuale straordinaria che individui una prospettiva di sviluppo futuro del territorio per bloccare la fuga dei giovani”.