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Il Pd di Messina, i rapporti con De Luca e il ruolo dei big: parla Starvaggi

Il segretario provinciale del Pd di Messina Paolo Starvaggi

Il Pd «sta offrendo alla città figure istituzionali di altissimo livello» e rappresenta «la forza moderata di cui la gente ha bisogno di fronte ai populismi». Così Paolo Starvaggi, segretario provinciale del Partito democratico messinese, che nell'intervista della domenica alla Gazzetta del Sud analizza lo “stato di salute” del partito in città.

«Il Pd di Messina non è un Pd monolitico. Ed è anche fisiologico che ci siano delle posizioni diverse, punti di vista divergenti, purché alla fine ci sia la proposta e la capacità di svolgere il proprio ruolo, di iscritto, dirigente, parlamentare».

Sulla linea nei confronti del sindaco De Luca: «A Messina abbiamo una situazione atipica, un sindaco di una città metropolitana senza nemmeno un consigliere. Il Pd e il centrosinistra, minoranza in quasi tutta Italia, a Messina è maggioranza relativa. E quindi deve assumersi le sue responsabilità». Starvaggi parla anche della cosiddetta “ala universitaria” del Pd che fa riferimento al duo Navarra-De Domenico («loro sono in debito con la dirigenza del partito, avendo capitalizzato due seggi parlamentari. Sono in grado di dare molto, ma non sono certo loro il partito») e del rapporto con il gruppo Sicilia Futura di Beppe Picciolo («lo considero una risorsa, sarà poi il tempo a dire se certe azioni rispondono a individualismi e a strategie volte a incassare consenso e potere oppure a spirito di servizio e partecipazione politica di cui è animata una forza progressista come il Pd»).

L'intervista integrale domani sulla “Gazzetta del Sud” in edicola.

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