“Solo annunci, una abnorme allergia al dissenso e un grave clima intimidazione”. È duro l’affondo nei confronti del sindaco De Luca che arriva dall’esecutivo territoriale della Uil Messina, tenutosi nei giorni scorsi e aperto dalla relazione del segretario generale Ivan Tripodi e al quale hanno partecipato Luisella Lionti, segretario organizzativo Uil Sicilia, e Claudio Barone, segretario generale Uil Sicilia, il quale ha concluso i lavori.
Si è fatto il punto sulla situazione politico-sindacale nella Città metropolitana di Messina, con Tripodi che ha evidenziato “le pesanti difficoltà che, a causa della gestione amministrativa del sindaco De Luca, sta drammaticamente vivendo la città di Messina. Una gestione che in questi sei mesi si é caratterizzata per tanti annunci, vuote chiacchiere ed un incontrovertibile deficit amministrativo.
Alcuni esempi: le mega-boutade sullo sbaraccamento, la cinica cancellazione del tram e del trasporto pubblico, le promesse sulla messa a norma delle scuole, la crisi dei rifiuti, il massacro delle società partecipate, le nomine ad amici e sodali, ecc ecc. Contestualmente, il sindaco De Luca manifesta una abnorme allergia al dissenso strettamente connessa con il grave clima di intimidazione che vivono i lavoratori e i dirigenti sindacali, i quali, a partire da quelli della Uil, hanno semplicemente e democraticamente manifestato contrarietà rispetto alle nefaste scelte dell’amministrazione comunale, culminate nella splendida manifestazione dello scorso 31 ottobre. Un clima preoccupante che si respira al Comune ed in tutte le partecipate verso il quale la Uil ha risposto e risponderà colpo su colpo, senza alcun tentennamento e non facendosi intimidire”.
Il segretario regionale Barone ha invece puntato il dito contro il governatore siciliano Musumeci: “una gestione fallimentare che non sta dando alcuna risposta alle tante emergenze sociali e che dimostra l’assoluta mancanza di progetti e prospettive per lo sviluppo del territorio. Una situazione preoccupante che inevitabilmente rischia di produrre tensione e mobilitazione al fine di dare la sveglia al governo Musumeci”.
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