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Monito di Sicilia Futura al sindaco: "Il Salva Messina non abbia tempi biblici"

Comune di Messina

"Il Salva Messina si tramuti in atti concreti e non in tempi biblici, altrimenti il rischio di far la fine di Catania è dietro l’angolo".

A lanciare un monito e un chiaro messaggio al sindaco Cateno De Luca è il gruppo politico Sicilia Futura, di cui è leader Beppe Picciolo: “Da ieri notte - si legge nel documento - Catania è ufficialmente la città in dissesto più grande d'Italia e non è bastata una battaglia di mesi con la Corte dei conti, e nemmeno una coppia di emendamenti inseriti pochi mesi fa nel Milleproroghe estivo. Il debito da 1,6 miliardi, e la sua inevitabile ulteriore esplosione con il disavanzo da oltre 500 milioni trovato dai magistrati contabili nell'ultimo rendiconto finito sotto esame, sono stati più forti di qualsiasi tentativo di evitare il default”.

Una situazione che è esplosa perché, spiegano gli esponenti di Sicilia Futura, “il presupposto di ogni piano di rientro, con il meccanismo pre-dissesto (introdotto dal governo Monti che ora vede impegnati anche Napoli, Messina e altre decine di Comuni quasi solo nel Centro-Sud), è il recupero dell'equilibrio con tagli di spesa e aumenti di entrate. Ma a Catania, come in tanti Comuni con i conti in crisi, le entrate scritte in bilancio trovano scarso riscontro in cassa per l'evasione diffusa e i buchi nella riscossione.

Nel 2015 ha spiegato per esempio la Corte dei conti, Catania ha incassato solo il 11% delle multe, e l'anno dopo non è andata oltre il 6%. Per non parlare della lotta all'evasione, che nel 2015 ha raggiunto lo straordinario risultato di recuperare lo 0,45% dell'arretrato. Con risultati come questi, non esiste piano di rientro che tenga! Allora signor sindaco, anche noi siamo preoccupati: il fallimento del Comune di Catania deve essere un monito, nessuno ci farà sconti e soprattutto per questo occorre essere efficaci perché efficiente Lei lo è già... occorre essere efficaci e superare tutti insieme la fase dei proclami e della propaganda (le buone intenzioni sul risanamento devono essere una lezione).

Il Consiglio comunale le ha dato gli strumenti che aveva chiesto, adesso dia le risposte che tutti si aspettano. Rompa veramente con il passato metta la benzina alle “macchine” che devono tirarci fuori dal pantano. Le partecipate siano i vettori per inquadrare il bilancio del Comune sulla retta via. Noi ci crediamo veramente ed abbiamo votato quel “SalvaMessina” con senso di responsabilità, ma adesso ha bisogno di fatti concreti per diventare il traino della “NuovaMessina”. Lo faccia, ripetiamo, tagliando con un certo passato, lo faccia pensando che è l'ultima chance... dopo purtroppo sarebbero solo lacrime e sangue come nella vicina Catania”.

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