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Messina come Riace, cittadinanza onoraria a Mimmo Lucano e non solo

Mimmo Lucano, sindaco di Riace
Mimmo Lucano, sindaco di Riace

Non è facile prevedere quale sarà la reazione dell'Amministrazione guidata da Cateno De Luca  e del Consiglio comunale (in cui siede anche un gruppo leghista) alla proposta di delibera avanzata dal consigliere di Libera Me Alessandro Russo che chiede al civico consesso di conferire la cittadinanza onoraria del Comune di Messina a Mimmo Lucano, sindaco di Riace.

La proposta è stata depositata questa mattina e la "nomination" a Lucano ha come motivazione l'aver “dimostrato come le migrazioni e i percorsi di inclusione ed accoglienza, gestiti nel rispetto dei valori fondanti il nostro sistema costituzionale, vivifichino e testimonino quotidianamente come l’umanità e la solidarietà creino condizioni di sviluppo sostenibile dei territori e di diffusione della cultura della pace”.

Il consigliere di centro-sinistra, oltre al conferimento della cittadinanza onoraria a Lucano, chiede che il Consiglio "abbracci" contemporaneamente altre due iniziative. La prima prevede di riaffermare la scelta di proseguire ed ampliare nella Città di Messina l’impegno politico ed amministrativo del progetto nazionale incluso nel sistema “S.P.R.A.R.”. La seconda di condividere  i sette emendamenti proposti dall’ANCI al cosiddetto "Decreto Sicurezza" (attualmente in sede di conversione parlamentare) che mirano a: rafforzare lo “S.P.R.A.R.” come sistema principale di accoglienza; prevedere una forma di protezione speciale per diverse tipologie di migranti che rientrino in casistiche di fragilità o pericolo particolare; far tornare in capo ai Comuni la possibilità di concertare con le Prefetture la istituzione e la gestione dei centri di accoglienza sui territori di propria competenza.

"L'obiettivo - scrive nella sua proposta di delibera Alessandro Russo - è quello di perseguire modelli di accoglienza e di integrazione che, utilizzando lo schema S.P.R.A.R., seguano l’indicazione politica formulata a Riace e che in quel Comune ha portato risultati utili ed esemplari in termini di sostenibilità sociale ed economica che hanno reso possibile una convivenza tra residenti e rifugiati e migranti del tutto scevra da forme di razzismo, odio sociale e xenofobia".

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