Ora comincia un'altra stagione. E la vera sfida contro il dissesto finanziario del comune di Messina. Un sindaco rinfrancato, soddisfatto dell'esito del voto in consiglio sul piano di riequilibrio ma anche consapevole che l'incubo default per palazzo Zanca non è stato del tutto dissolto. Ora tutto dipenderà dalla riuscita o meno dei tentativi di trovare l'accordo con i circa 150 principali creditori dell'Ente locale che batteranno cassa nel momento in cui il piano ventennale dovesse essere approvato dal ministero e dalla Corte dei conti. «Non è ancora evitato il default, ma abbiamo messo in atto un passo fondamentale, e con queste misure e queste scelte del 'salva Messina' il consiglio comunale e l’amministrazione si sono presi la responsabilità di avviare un percorso di risanamento che ora crea prospettive di sviluppo per la città», afferma il sindaco Cateno De Luca a margine di una conferenza al Comune per presentare il piano di riequilibrio ventennale approvato ieri in Consiglio. «Tuttavia la certezza finale - prosegue De Luca - l’avremo entro fine anno con la trattativa dei debiti certi, liquidi, ed esigibili con i creditori sia del Comune, che del mondo delle partecipate. Senza il consiglio comunale non ci sarebbe stato il piano di riequilibro c'è stata una condivisione di scelte. Definiremo nei prossimi trenta giorni i profili attuativi per portare avanti il piano». Ora la rivoluzione nel mondo delle partecipate, la valorizzazione dei beni patrimoniali, la riqualificazione del personale e soprattutto la qualità dei servizi offerti alla città saranno le priorità assolute, dopo questi primi mesi inevitabilmente dedicati a far quadrare i conti e a proporre al consiglio il cosiddetto salva Messina. Ulteriori approfondimenti nelle pagine di domani della Gazzetta del Sud. Sull'Atm, la società di trasporti pubblici di Messina, De Luca spiega che «si procederà nei prossimi mesi ad individuare i liquidatori e - aggiunge - si costituirà la nuova società, si attuerà un ripianamento della situazione debitoria di 80 milioni di euro dividendoli nei prossimi anni». Ulteriori approfondimenti nelle pagine di domani della Gazzetta del Sud.