Nel giorno dello scontro più duro si aprono anche inediti spiragli di dialogo. Cgil e Uil mobilitano la piazza, attaccano frontalmente il sindaco («Non è il caudillo di Messina»), definiscono fallimentari i suoi primi quattro mesi di azione amministrativa.
De Luca, da parte sua, dopo aver fatto di tutto per provocare fratture all’interno del mondo sindacale, diventa improvvisamente “ecumenico” e rivolge loro l’invito «a partecipare, nonostante tutto, ai tavoli tecnici attuativi del “salva Messina”».
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