Circa 500 tra lavoratori e semplici cittadini hanno preso parte alla manifestazione contro il “Salva Messina” organizzata da Cgil e Uil. Dipendenti comunali e delle partecipate, rappresentanti del mondo dell’associazionismo e della società civile si sono raggruppati a piazza Unione Europea per protestare contro le misure del piano che dovrebbe risanare i conti del Comune. La versione 2.0 secondo i due sindacati che non hanno partecipato al tavolo della contrattazione è stata migliorata rispetto alla formula iniziale, ma Cgil e Uil chiedono un ulteriore passo in avanti: “No alla chiusura del tram - tuona Ivan Tripodi, segretario generale della Uil- no alle privatizzazione di atm e Messina Servizi e sull’Agenzia dei servizi sociali pretendiamo che non si perda alcun posto di lavoro”. “Se avessimo firmato il 13 ottobre - spiega invece Giovanni Mastroeni della Cgil - il Salva Messina sarebbe rimasto quella macelleria sociale che voleva il sindaco De Luca, chiediamo che in Atm e Amam ci sia l’avvio immediato di assunzioni, autisti e personale specializzato. Vogliamo conoscere quali saranno i contratti che verrano somministrati ai lavoratori dei servizi sociali e chiediamo l’attivazione di un tavolo istituzionale con l’Universita e i parlamentari locali che punti a mettere Messina al pari delle altre città metropolitane”.