“Azzeriamo e ridiscutiamo tutto”. È questa la proposta più importante che arriva dai segretari generali di Cgil e Uil, Giovanni Mastroeni e Ivan Tripodi, nel corso della conferenza stampa in cui è stata presentata la manifestazione del 31 ottobre a piazza Unione Europea. Un “azzerare e ridiscutere” riferito, ovviamente, al “Salva Messina”, che Tripodi continua a definire un “Ammazza Messina”: la cornice di provvedimenti che già il 13 ottobre non è stato firmato dai due sindacati (a differenza di Cisl e Cisal).
“Una cornice che va rivista in toto, perché così com’è dà risposte che il già malandato tessuto sociale della città non può permettersi di sopportare”, affermano ancora Mastroeni e Tripodi, che chiedono l’apertura, invece, di un tavolo istituzionale allargato alla deputazione, specie quella nazionale, per ottenere provvedimenti straordinari che altre città, “grazie ad operazioni di solidarietà istituzionale”, riescono a portare a casa. Cgil e Uil, quindi, non parteciperanno alle riunioni previste dalle 22 di oggi alla notte di domenica (con tanto di spaghettata finale): “Avevamo chiesto il rinvio, ma in questa città c’è un grave problema di confronto democratico. Rifiutiamo gli spaghetti che probabilmente sarebbero stati al sugo di macelleria sociale, queste pagliacciate non servono”, attacca Tripodi.
Un appello viene fatto anche alla Cisl da Mastroeni: “La Cisl tenga conto del fatto che due organizzazioni sindacali chiedono di rinviare di cinque giorni. Noi, se fosse stata la Cisl a chiedere un rinvio e fosse stato rifiutato, non ci saremmo seduti al tavolo della trattativa. De Luca passa, Cgil, Cisl e Uil restano”.
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