Il passaggio che il sindaco consumerà oggi a Roma era il punto pregiudiziale, la premessa indispensabile del cosiddetto “salva Messina”: «Una delle prime cose da fare è chiedere un confronto con la Commissione ministeriale che esamina i Piani di riequilibrio al fine di esporre il nostro progetto anche in relazione alla nuova situazione debitoria emersa dal 2014 in poi». Ed è quello che, dunque, De Luca, come riportato sulla Gazzetta del Sud in edicola, farà oggi: stabilire contatti con la Commissione, presentare le proposte studiate dal Comune per evitare il dissesto finanziario ma capire anche se sussistono ancora margini sufficienti o se, al contrario, il “default” è lo sbocco quasi inevitabile. La situazione è assai controversa perché da un lato De Luca ha dichiarato di aver dovuto drammatizzare i toni, alla luce delle criticità emerse anche negli ultimissimi giorni, in riferimento alle vicende dell’Atm e di altri spinosi capitoli del bilancio del Comune e delle sue società partecipate. Dall’altro, c’è chi ritiene invece che il sindaco stia forzatamente utilizzando toni allarmistici per far passare alla fine i provvedimenti più controversi del suo progetto “salva Messina”, che vanno dalla privatizzazione del settore rifiuti al taglio del 50 per cento nel comparto dei servizi sociali.